REDAZIONE RIMINI

Mamma si butta dal tetto col figlio. Muore insieme al bimbo di 6 anni, addosso un biglietto di scuse

Graziana Helga Todaro, 40 anni, ieri mattina si è lanciata dal tetto del condominio dove vivono i genitori. Teneva stretto al petto il suo piccolo. Sentito il compagno per fare chiarezza sui rapporti della coppia.

Mamma si butta dal tetto col figlio. Muore insieme al bimbo di 6 anni, addosso un biglietto di scuse

Un volo dal tetto di un palazzo di cinque piani, stringendo tra le braccia il figlio di sei anni. Un gesto inspiegabile, che ha sconvolto una città intera. È quello commesso da una mamma di 40 anni, Graziana Helga Todaro, nata a Messina e residente a Rimini dove svolgeva la professione di commessa in una profumeria, che ieri mattina, attorno alle 8, è salita in cima al palazzo in cui abitano i genitori, in via delle Piante, mettendo fine alla propria vita e a quella del figlio Manuel con un atto estremo che purtroppo non ha lasciato scampo ad entrambi. Un tuffo nel vuoto da una quindicina di metri circa poi lo schianto sul pavimento duro e freddo dello spiazzo condominiale sul quale le vite di entrambi si sono spezzate per sempre.

A dare l’allarme una vicina di casa, che vedendo i due corpi stesi a terra, ha allertato immediatamente i soccorsi. Sul posto, a sirene spiegate, si sono precipitate le ambulanze del 118. Per Graziana e per Manuel a quel punto però non c’era già più nulla da fare. I medici hanno provato disperatamente a rianimare entrambi. I tentativi sono andati avanti a lungo, fino a quando il personale sanitario non è stato costretto ad arrendersi e a dichirare il decesso. Sono intervenuti i poliziotti della Scientifica e quelli della squadra mobile di Rimini, guidata dal commissario capo Marco Masia, al lavoro per ricostruire con precisione la dinamica di un episodio sconvolgente e assurdo, che ha lasciato senza fiato il quartiere di via delle Piante, traversa di via Tonale, tra Rivabella e San Giuliano, dove risiedono i genitori di Graziana, al primo piano del civico 44.

Stando a quanto emerso a seguito delle prime ricostruzioni, loro – i genitori di Graziana – non si sarebbero accorti di nulla. La donna, quasi ogni mattina, aveva infatti l’abitudine di accompagnare il piccolo dai parenti prima di recarsi al lavoro, nel negozio Tigotà di via Gambalunga, in centro storico. Il bambino veniva quindi portato dai nonni al centro estivo e poi la mamma lo andava a riprendere una volta finito il turno. Per questo motivo, pare la donna avesse le chiavi del palazzo. Ieri mattina, stando a quanto emerso, avrebbe quindi aperto da sola il portone del condominio e poi sarebbe salita fino al quinto e ultimo piano, raggiungendo da lì il tetto dell’edificio.

Nella borsetta, che Graziana ha portato con sé gettandosi nel vuoto, sono stati ritrovate delle benzodiazepine. Pare che la donna soffrisse già da un po’ di tempo di problemi di depressione: ogni tanto si sottoponeva ad una seduta da uno psicologo di fiducia, ma non era in cura in nessun centro. Nella borsa, oltre i farmaci, anche due biglietti. In uno di essi, la 40enne dà il suo addio ai parenti, chiedendo scusa per il gesto estremo che sta per compiere. Sconvolto e sotto choc il compagno della 40enne, e padre del bambino. Ieri è stato sentito a lungo dal personale della squadra mobile con l’obiettivo di fare chiarezza sui rapporti all’interno della coppia. Quando è successa la tragedia, ieri mattina, si trovava al lavoro. Lui e Graziana stavano insieme da dieci e abitavano insieme a Rimini.

Lorenzo Muccioli