REDAZIONE RIMINI

Maltrattamenti all’asilo. Condannata la maestra e risarcite le famiglie

Due anni e otto mesi all’ex insegnante del ‘Delfino’ Loredana Pacassoni. Il Comune dovrà pagare 2.500 euro ai genitori dei bimbi picchiati.

Maltrattamenti all’asilo. Condannata la maestra e risarcite le famiglie

Maltrattamenti all’asilo. Condannata la maestra e risarcite le famiglie

È stata condannata a 2 anni, 8 mesi e 10 giorni, Loredana Pacassoni, la maestra dell’asilo ’il Delfino’ di Rimini. Secondo le indagini dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, la maestra aveva maltrattato i suoi alunni con metodi educativi discutibili. Sospetti sulle presunte violenze da parte della donna sui piccoli alunni che nel corso delle indagini dei carabinieri avevano portato alla produzione anche di alcuni video in cui si vedeva la maestra impartire lezioni comportamentali ai bimbi. Oltre alla maestra per cui la vice procuratore onorario, Simona Bagnaresi, aveva chiesto una condanna a 4 anni e 3 mesi, è stato condannato anche il Comune di Rimini. Alle partici civili, una ventina in tutto, dovrà essere versata una provvisionale di 2500 euro.

Per il risarcimento dei danni, invece, la decisione è stata demandata al giudice civile. "Sebbene sia stata ridimensionata la richiesta del pm, che aveva chiesto la condanna alla pena di anni 4 e mesi 3 di reclusione – dicono gli avvocati difensori Moreno Maresi e Mattia Lancini – riteniamo la sentenza ingiusta e per questo motivo andremo a proporre appello, non appena depositate le motivazioni. In occasione dell’applicazione della misura cautelare, venne proposto ricorso al Riesame che il 12 maggio del 2016 revocò il provvedimento restrittivo e affermò come le modalità di relazionarsi con i bambini non fossero mai trascese in condotte violente e che la maestra non fosse mai ricorsa alle percosse per mantenere la disciplina nella classe".

La Pacassoni, 67 anni, era finita nell’occhio del ciclone il 22 aprile 2016, quando i carabinieri di Rimini le avevano notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per maltrattamenti. L’epilogo di un’inchiesta che era partita dalla segnalazione di una delle colleghe della Pacassoni, la quale aveva denunciato dei metodi a suo giudizio parecchio discutibili, con bambini di 3-4 anni. I militari avevano fatto partire subito le indagini e la prima cosa che avevano fatto era stata installare delle telecamere nell’aula e nei bagni della scuola. Secondo l’accusa, la maestra aveva tenuto i piccoli "in un continuo stato di soggezione e di paura, a causa del suo atteggiamento violento e vessatorio". L’elenco del pm parlava di strattonamenti, di minori sollevati da terra e trattati in modo violento, di schiaffi sulle mani. E poi grida e minacce. Accuse che la maestra aveva sempre rigettato.