Dalla riva della spiaggia, ha visto la fidanzata, una 37enne residente in provincia di Milano, annaspare e poi andare sott’acqua. Disperato, si è lanciato in mare, cercando di soccorrerla, rischiando di annegare. Per la donna, tuttavia, non c’è stato nulla da fare. Il personale sanitario, accorso ieri mattina sulla spiaggia tra i bagni 126 e 127 a Miramare, dopo aver provato in tutti i modi a far ripartire il suo cuore eseguendo una serie di manovre di rianimazione, non ha potuto far altro che constatare il decesso. Il fidanzato della vittima, un 35enne tunisino, è stato accompagnato, ancora sotto choc e in stato di ipotermia, al pronto soccorso dell’ospedale ‘Infermi’ di Rimini. Non è in pericolo di vita. Il pubblico ministero di turno ha disposto l’autopsia sul corpo della 37enne. Quest’ultima è morta annegata, probabilmente dopo essere stata colta da un malore.
Gli accertamenti serviranno anche a stabilire se, prima di entrare in acqua, la donna avesse assunto eventuali sostanza stupefacenti. Ad intervenire sul posto, insieme al 118, è stata la Guardia costiera di Rimini, insieme agli agenti della polizia scientifica, delle Volanti e della squadra mobile, ai quali è stato affidato il compito di ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente.
La tragedia si consuma tra le 10 e le 10.20 sulla spiaggia di Miramare. La coppia, che proviene da Milano pur non avendo né una dimora né un lavoro stabile, si sta godendo una giornata di relax in riva al mare. Il ragazzo e la ragazza, a quanto pare, hanno alle spalle problemi legati al consumo di droga. Lui, solamente il giorno prima, è stato fermato dalla polizia. A un certo punto, stando alla ricostruzione, lei si toglie i vestiti dicendo di voler andare a fare il bagno. Il mare è mosso, il vento soffia forte, l’acqua è fredda e pungente, con una temperatura che sfiora i dieci gradi, ma la cosa in quel momento sembra non impensierirla.
A una cinquantina di metri dalla riva, ecco che avviene la tragedia. La 37enne, all’improvviso, inizia a sentirsi male. Annaspa. Si sbraccia. Chiede aiuto. Il tunisino si accorge del pericolo e cerca di raggiungerla. Ormai però è troppo tardi. La fidanzata si è accasciata, in un punto in cui l’acqua è profonda circa mezzo metro. Le grida disperate della coppia, nel frattempo, richiamano l’attenzione dei titolari di uno stabilimento balneare, che si stanno occupando di alcuni lavori di manutenzione in vista dell’inizio della stagione. Sono loro ad allertare 118 e Guardia costiera e a correre in soccorso della coppia di fidanzati. Quando il gommone della Capitaneria di porto e l’ambulanza del 118 arrivano sul posto, i militari e il personale sanitario si trovano davanti ad una donna esanime mentre il 35enne è in stato di choc ed è quasi congelato dal freddo. Cominciano le manovre di rianimazione. Si cerca, disperatamente, di far ripartire il cuore della milanese, prima con il massaggio cardiaco poi con il defibrillatore. Tutto inutile. I tentativi vanno avanti a lungo, ma alla fine gli operatori del 118 non potranno far altro che arrendersi. Il tunisino nel frattempo viene accompagnato in pronto soccorso per essere sottoposto ad accertamenti. Prima di perdere conoscenza, fa appena in tempo a pronunciare qualche parola. Al momento è ancora ricoverato all’ospedale di Rimini. Una volta che si sarà ripreso, potrà essere ascoltato dagli inquirenti per aiutarli a ricostruire nel dettaglio come si sono svolti i fatti. Gli effetti personali della coppia, rinvenuti sulla spiaggia, sono stati esaminati. La donna, a quanto pare, non aveva con sé documenti di identità, il che ha complicato le operazioni di identificazione. Si attendono ora gli esiti dell’autopsia, che il magistrato di turno ha disposto sul corpo del 37enne per fare chiarezza sulle cause del decesso.
l.m.