L’ultimo saluto a Lo Magro. Padre di Famija Arciunesa

Istituzioni e cittadini presenti in massa per i funerali di Giuseppe. La sindaca Angelini: "Perso un uomo straordinario che ha lasciato il segno".

L’ultimo saluto a Lo Magro. Padre di Famija Arciunesa

L’ultimo saluto a Lo Magro. Padre di Famija Arciunesa

Centinaia di riccionesi ieri pomeriggio si sono riversati nel parco della Resistenza di Riccione per dare l’ultimo saluto a Giuseppe Lo Magro, per decenni prima segretario e poi "Babbo" ossia presidente della Famija Arciunesa, nonché autore di decine di libri sulla sua amatissima Riccione, già nuotatore agonistico e prof, nonché grande divulgatore del dialetto e autore di commedie. La bara, ricoperta da tre mazzi di fiori, due di rose bianche e rosse e uno di margherite, sulle note de ’La vita è bella’, è stata deposta sotto il loggiato della sede della Famija, che da sempre è stata la sua seconda casa. Lì incontrava associati e amici, lì teneva le redazioni del giornale e metteva a punto iniziative ed eventi a favore della città. Sempre lì per anni ha ospitato il famoso presepe animato di Veterani. Intorno al feretro la compagna Lialiana, straziata dal dolore, come la figlia Lara e tutti i parenti, tantissima gente semplice, operatori turistici, imprenditori, ma anche rappresentanti delle associazioni di volontariato e delle categorie economiche, amministratori di ieri, come compreso l’ex sindaco Daniele Imola, e di oggi a partire da Daniela Angelini con alcuni suoi assessori. E’ stata lei in veste ufficiale di sindaca ad aprire la serie d’interventi.

"La scomparsa di Giuseppe ha provocato un’enorme ondata di commozione nella nostra città ma non mi ha stupita – osserva –. Abbiamo perso un uomo straordinario che con il suo esempio e con il suo entusiasmo ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità. Giuseppe era molto più che un ottimo riccionese: era un faro per la solidarietà, un divulgatore appassionato e instancabile, un trascinatore che ha insegnato ad amare questa città a tutte le generazioni. Era un vulcano di idee". Poi nel ricordo di Lo Magro, il suo impegno a divulgare il dialetto nelle scuole. Toccante il discorso di Francesco Cesarini attuale presidente della Famija, che ha ripercorso nelle sue varie tappe quella che è stata la "missione" del suo predecessore "fino all’ultimo suo atto di generosità, quello di chiedere non fiori, ma offerte a sostegno allo Ior".

Infine l’impegno di portare avanti quanto lui faceva. Dopo gli ultimi interventi compreso quelli dell’amico Paolo Santovito e del bagnino attore Ferdinando Gabellini, tutti hanno salutato il caro Beppe tra lacrime e scrosci di applausi".

Nives Concolino