REDAZIONE RIMINI

L’ultimo playboy: in mostra i cimeli di Zanza

Maurizio Zanfanti come una rockstar. Al Bounty di Rimini saranno esposte gli abiti indossati dal re dei vitelloni romagnoli

Lanzetti mostra la giacca in pelle di Zanza con il logo della discoteca Blow Up

Rimini, 19 maggio 2024 – Cimeli che evocano aneddoti. Ma anche curiosità. A Zanza, il re dei playboy romagnoli, è stata dedicata una mostra all’interno del ristorante Bounty di Rimini. Esposti in teche di vetro gli abiti più originali e simbolici di Maurizio Zanfanti, personaggio e latin lover raccontanto sulle cronache di tutta Europa per le sue conquiste amorose.

L’iniziativa nasce da un’idea del titolare del Bounty, Giuliano Lanzetti, e dalla mamma di Zanza, la signora Gina.

Quest’ultima ha deciso di donare al locale riminese due giacche e un paio di pantaloni indossati dal figlio durante quelle magiche notti nelle discoteche, perfetto esempio del look del ’birro’ romagnolo a cavallo degli anni Settanta e Ottanta. Ovvero giacche in pelle cucite su misura da un sarto, molto sgargianti e appariscenti con tanto di toppe, che vestivano Zanfanti all’epoca del suo lavoro da buttadentro del Blow Up, storica discoteca riminese di Walter Lanzetti, padre di Giuliano.

Il Bounty diventerà così una specie di Hard Rock Cafè in chiave romagnola. "Zanza d’altra parte è un po’ la rockstar di casa nostra – dice Giuliano Lanzetti – e quindi non possiamo che essere felici di dedicargli un simile tributo. Ho conosciuto Zanza quando ero ragazzo: all’epoca lui lavorava nella discoteca dei miei genitori, il Blow Up. Il ricordo che conservo è di una persona molto buona e gentile, a cui tutti volevano bene e con la quale era piacevole stare in compagnia. A differenza di quanto si potrebbe pensare, Maurizio era un personaggio riservato, che non si vantava mai delle proprie conquiste. A costruire il suo mito e cucirgli addosso la fama sono stati i media di tutto il mondo, che si sono interessati a lui e ne hanno raccontato le gesta". Aggiunge Lanzetti: "C’è chi non lo ha mai visto di buon occhio, ma posso dire con certezza che Zanza ha amato ogni singola ragazza e che ogni ragazza ha amato lui, in una maniera genuina e spontanea tipica di quegli anni indimenticabili in Riviera. È un piacere per noi accogliere questo splendido dono fatto da mamma Gina".

Uno dei cimeli di Zanza esposti al Bounty di Rimini
Uno dei cimeli di Zanza esposti al Bounty di Rimini

"Speriamo in questo modo – prosegue Lanzetti – di far conoscere la storia di Zanza a tanti giovani e che magari un domani il progetto possa crescere ancora. Zanfanti ha fatto molto per la nostra terra: è stato, a suo modo, un pioniere del marketing, un genio della comunicazione e della promozione turistica, per questo riteniamo auspicabile che anche il Comune possa interessarsi alla creazione di un luogo della memoria, uno spazio dedicato a questa mitica figura".

L’esposizione, che nel tempo potrebbe crescere, è visitabile liberamente all’interno delle sale del Bounty.

Lo scorso anno aveva fatto molto discutere la proposta di intitolare una via di Rimini a Zanfanti: una proposta che aveva scatenato numerose reazioni, contrarie e favorevoli.