
Rimini, 24 aprile 2025 – La difesa di Louis Dassilva non si ferma. Lo avevano promesso, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi (video), e ora nei tempi previsti è arrivato il deposito del ricorso all'ordinanza di rigetto del gip Vinicio Cantarini alla precedente richiesta di scarcerazione di Louis Dassilva.

Qual è l’oggetto del ricorso
Una vera e propria crociata giudiziaria per giocarsi fino in fondo le chance di veder tornare libero il 35enne senegalese indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli. L'ultima mossa dei legali dell'uomo mette quindi nel mirino l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari e non la più recente decisione del Riesame di confermare il carcere, per cui in caso di ulteriore ricorso, come preannunciato, si tornerà in Cassazione.
In questo caso invece il destino dell'appello è sempre il Tribunale del Riesame, ma in una composizione diversa da quella più recente. Poiché questa volta i giudici bolognesi non saranno chiamati a esprimersi sulla misura cautelare nella sua interezza, bensì sui motivi che saranno presentati dagli avvocati nel documento depositato oggi. Da questo momento, ci saranno poi 20 giorni di tempo per il Riesame per convocare l'udienza e prendere così una nuova decisione.
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Le indagini sull’omicidio Paganelli
Nel frattempo procedono spedite le indagini della squadra mobile, coordinata dalla procura, per rafforzare gli elementi già in possesso degli inquirenti e che andrebbero contro Dassilva. Non solo l'intercettazione di Valeria Bartolucci - anticipata dal Carlino - che in auto col marito Louis parlando dell'imminente convocazione in questura come persona informata sui fatti paventò lo scorso 1 novembre 2023 disse: "Se mi richiamano anche a me... dobbiamo vedere se c'è... se ero sveglia a quell'ora... questa cosa io non la so... cazzo gli dico... non lo so!".
Queste parole furono infatti sussurrate dalla donna a Dassilva secondo la procura e quindi gli sforzi degli investigatori sono tesi anche a dimostrare una sorta di abitudine tra i due coniugi nel comunicare tra loro dentro casa coprendo porzioni di conversazioni con espedienti come tirare l'acqua della doccia oppure anche attraverso presunti 'bigliettini'.
La telecamera nel garage
Sotto la lente resta poi anche l'audio della telecamera nei garage, per cui attraverso un'integrazione di perizia fonica è stato determinato dal consulente di parte della procura che il suono della porta tagliafuoco del civico 31 all'epoca dei fatti avrebbe potuto anche non sentirsi nel caso in cui la porta fosse stata accompagnata e accostata.