REDAZIONE RIMINI

L’omicidio di Misano Uccise il vicino di casa "Zegarac era capace di intendere e volere"

La perizia sul killer di Nicola Donadio, ferito a morte con un bilanciere. Oggi nuova udienza in Corte d’Assise: i figli e gli altri familiari . della vittima chiedono oltre un milione e mezzo di risarcimento.

L’omicidio di Misano Uccise il vicino di casa "Zegarac era capace di intendere e volere"

Era "capace di intendere e volere" Edi Zegarac, quando quella mattina colpì a morte Nicola Donadio aggredendolo con un bilanciere. Così ha stabilito la perizia psichiatrica richiesta da Massimiliano Orrù, l’avvocato di Zegarac. Perizia affidata dai giudici al professor Renato Ariatti, il quale ha consegnato la sua relazione qualche giorno fa. La perizia arriva alla vigilia della nuova udienza del processo in Corte d’Assise, prevista oggi: Zegarac è accusato di omicidio.

La mattina del 12 gennaio 2022 Zegarac, 55enne di origini slovene, aveva avuto l’ennesima lite con Donadio, 50enne, suo vicino di casa. Tutti e due vivevano nelle case mobili a Misano vicino al depuratore, messe a disposizione del Comune per le persone in emergenza abitativa. Tra i due vicini da tempo non correva buon sangue, avevano litigato anche per una fioriera e Donadio l’aveva denunciato. La mattina del 12 gennaio Zegarac aveva deciso di affrontare Donadio e convincerlo a ritirare la querela, ma la discussione è degenerata e lo sloveno ha colpito il vicino alla testa con un bilanciere da palestra, ferendolo a morte.

Stando alla perizia del consulente della Procura, il killer di Donadio mostra "una personalità disturbata", ma "non ci sono dati clinici – scrive – per sostenere che fosse affetto da uno stato dissociativo prima dei fatti". La conclusione pertanto è che "Zegarac conservava la capacità di intendere e volere" quando ha colpito e ferito a morte il vicino di casa. E "lo stato dissociativo dopo le primissime fasi del delitto e le amnesie – scrive Ariatti – vanno inquadrati come fenomeni post-traumatici, insorti in una fase in cui il soggetto era ancora in uno stato di conservata coscienza". Oggi in Corte d’Assise si terrà la discussione, non è escluso si arrivi a sentenza. I familiari di Donadio (i figli, i fratelli, il padre e l’ex moglie della vittima) assistiti dagli avvocati Stefano Caroli, Massimo Melillo e Federico Mancini, si sono costituiti parte civile nel processo. I legali hanno già quantificato la richiesta di risarcimento: complessivamente ammonta a oltre un milione e mezzo.

Manuel Spadazzi