Riguardare l’album delle Giornate del Pio Manzù è un po’ come sfogliare un libro di storia. Trent’anni fa, qui a Rimini, l’abbraccio tra George Bush senior e Mikhail Gorbaciov, in una delle edizioni più memorabili della manifestazione. Se Rimini è diventata quello che è lo deve anche a Gerardo Filiberto Dasi che prima con le Biennali dell’arte di San Marino e poi con le Giornate internazionali di studio del Pio Manzù ha fatto della nostra città e di San Marino l’ombelico del mondo, portando da queste parti i potenti della terra e tanti personaggi dell’arte, della musica, del cinema. Dasi si è spento dieci anni fa (il 12 ottobre 2014), le Giornate del Pio Manzù sono morte con lui. Ma l’eredità culturale lasciata da Dasi non può e non deve essere dimenticata. E oggi con l’evento al cinema Fulgor ‘Il respiro dell’umanità’, organizzato dalla Fondazione Pio Manzù, insieme a tanti ospiti si ripercorrerà quella straordinaria e – per certi versi – irripetibile stagione delle Biennali dell’arte e delle Giornate del Pio Manzù. Eventi che hanno portato a Rimini personaggi come Gorbaciov e Bush senior, Henry Kissinger, Lady Diana, la principessa Rania di Giordania, Sandro Pertini, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e tanti altri capi di Stato, ma anche Luciano Pavarotti, Sharon Stone, numerosi premi Nobel, artisti e scrittori di fama internazionale.
Della figura di Dasi e dell’eredità degli eventi che ha organizzato, se ne parlerà oggi al convegno del Fulgor con gli interventi di importanti ospiti. La giornata partirà alle 9,30 con il videomessaggio del vicepremier Antonio Tajani e i saluti di Giacomo Manzoni (figlio di Pio Manzù e presidente della fondazione), dell’assessore alla cultura Michele Lari e dei segretari di Stato di San Marino Luca Beccari e Teodoro Lonfernini. Poi sul palco si alterneranno Giosuè Boetto Cohen, giornalista, autore e conduttore tv; Benedetto Camerana, architetto e presidente del Museo dell’auto di Torino; Andrea Cancellato, direttore dell’Adi Museum design; Luca Cesari, direttore dell’Accademia delle belle arti di Urbino; il filosofo e storico Aldo Colonnetti; Flavio Manzoni, che guida il reparto design della Ferrari; Pasquale Salzano, presidente di Simest; Giulio Sapelli, consigliere della Fondazione Eni ‘Enrico Mattei’.
"L’evento di oggi – spiega Giacomo Manzoni – non intende essere una operazione nostalgia e, e men che meno, il tentativo di scimmiottare quell’esperienza unica e irripetibile delle Giornate. È giusto, invece, interrogarsi sull’eredità culturale che quell’epoca ha lasciato, sull’evoluzione dei temi globali che sono stati affrontati in quasi mezzo secolo. Temi che oggi, come e più di ieri, sono strategici e urgenti".