VALENTINA RICCI E FEDERICO TOMMASINI
Cronaca

Lo strazio dei colleghi: "Sconvolti, ci mancherà"

La 40enne lavorava nel punto vendita Tigotà in via Gambalunga "La aspettavamo qui, il telefono squillava a vuoto, poi la triste notizia".

Il corpo senza vita della donna viene portato via (foto Migliorini)

Il corpo senza vita della donna viene portato via (foto Migliorini)

Rimini, 6 luglio 2024 – "L’abbiamo vista giovedì per l’ultima volta, non ci saremmo mai aspettati che sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro". Sono queste le prime parole dei colleghi di Graziana Helga Todaro, la donna che ieri mattina si è gettata dal tetto di una palazzina in zona Celle insieme a suo figlio. Ieri mattina la quarantenne doveva recarsi come ogni giorno a lavorare nel punto vendita Tigotà di via Gambalunga a Rimini, ma da quella porta non è mai entrata.

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"Graziana non rispondeva al telefono, ma lo faceva spesso e per questo non ci siamo allarmati –racconta il responsabile del punto vendita –. Ho personalmente coperto io il suo turno e iniziato a lavorare come ogni altro giorno". Tutto è cambiato quando sono iniziate a circolare le prime notizie di un suicidio a Rimini.

Nessuno dei colleghi di Graziana avrebbe però mai pensato che potesse trattarsi proprio di lei. "Sapevo che abitava a Viserba e dalle indiscrezioni iniziali si parlava di un condominio a San Giuliano – continua il collega con gli occhi pieni di lacrime –. Poi il triste annuncio che ci ha gettati tutti nello sconforto".

Graziana Helga Todaro lavorava per Tigotà dal 2016, ma era arrivata nel negozio di Rimini centro circa un anno fa.

Nel negozio la ricordano tutti come una persona solare che però stava attraversando un brutto momento. È stata proprio la depressione di cui soffriva a mettere in allarme i suoi conoscenti che mai avrebbero immaginato un epilogo del genere. "È un fatto troppo grande che ci ha lasciato senza parole per poterlo commentare ad alta voce".

Una giornata con il fiato sospeso per i colleghi di Graziana che dalle prime ore della mattina avevano capito che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Un giro di telefonate senza sosta per cercare di trovare più informazioni possibili. Poi la chiamata che nessuno avrebbe mai voluto ricevere.

"Sugli organi di stampa stava iniziando a circolare proprio il nome di Graziana Helga Todaro. Il quadro da lì è stato chiaro e abbiamo capito che era proprio la nostra collega".

Un’emozione troppo forte che chiude i dipendenti del punto vendita in un silenzio colmo di incredulità per la morte di una collega che fino al giorno prima era in negozio. E ora non c’è più.