REDAZIONE RIMINI

Litigano per l’affitto: "Ha tentato di stuprarmi". Padrone di casa condannato

La ragazza si era barricata nella stanza e aveva fatto arrestare l’uomo

Sono stati i carabinieri a intervenire

Sono stati i carabinieri a intervenire

Rimini, 11 novembre 2024 – Pretendeva mille euro per metterla in regola e farle ottenere la residenza. Ma lei si rifiutava di pagarlo. Tra i due era scoppiata una lite e lui avrebbe tentato di violentarla. Per questo l’uomo, un 38enne marocchino, era stato arrestato – nell’agosto 2023 – dai carabinieri. E qualche giorno fa l’uomo è stato condannato con rito abbreviato, dal giudice Raffaele Deflorio, a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa). "Ma faremo sicuramente ricorso in Corte d’appello – anticipa l’avvocato dell’uomo, Giovanni Collura – Troppe cose non tornano in questa vicenda. E ci sono molte contraddizioni tra quanto ha raccontato la ragazza e la testimonianza resa dall’amica con abitava insieme a lei".

I fatti risalgono all’estate 2003. La ragazza, una 22enne marocchina, era arrivata da poco in Italia e, non avendo ancora il permesso di soggiorno, aveva chiesto ospitalità a un’amica che viveva in affitto in una casa a Santarcangelo. Nella stessa palazzina abitava il 38enne connazionale e la moglie: avevano affittato un alloggio all’amica della ragazza. Quando la 22enne è arrivata nella casa, aveva raggiunto con loro un accordo per pagare 200 euro al mese per l’affitto. Inoltre i padroni di casa chiedevano altri mille euro, per sbrigare tutte le pratiche per farle ottenere la residenza. La lite era scoppiata proprio dopo che l’uomo si era presentato per l’ennesima volta dalla ragazza, per avere i mille euro. Quel giorno lei gli aveva risposto che non riuscita ancora a mettere insieme tutta la somma, e lui era andato su tutte le furie: "Non hai i soldi per pagarmi, ma esci tutte le sere. Adesso vieni a letto con me...". L’uomo aveva aggredito la giovane, tentando di strapparle i vestiti. Lei e l’amica erano scappate in stanza e si erano chiuse dentro, per poi chiamare i soccorsi. Sul posto erano arrivati i carabinieri e i sanitari del 118, che avevano trovato la giovane con la maglietta strappa e vari graffi.

L’uomo, arrestato (e poi messo ai domiciliari), ha sempre negato ogni accusa e ribadito la sua innocenza durante il processo. "Presenteremo ricorso – conclude l’avvocato – C’è stata una lite quel giorno, non certo un tentativo di violenza sessuale. Tanto più che in casa era presente anche la moglie del mio assistito".