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L’influenza corre tra i pazienti: "Picco atteso tra una settimana". Ma i posti letto già scarseggiano

Biagetti, primario di malattie infettive: "Facciamo cento tamponi al giorno e il 16% è positivo. Ricoveri in aumento, riusciamo a gestire la situazione distribuendo i malati in tutti i reparti". .

Carlo Biagetti, dirigente del reparto di malattie infettive dell’Infermi

Carlo Biagetti, dirigente del reparto di malattie infettive dell’Infermi

La stagione dei malanni è arrivata. E sta per colpire, con il pugno più duro, con il picco influenzale che sul nostro territorio è ormai alle porte e atteso "entro la prossima settimana o, al massimo, 14 giorni". Traccia la rotta sanitaria il direttore dell’Uo di malattie infettive dell’ospedale Infermi, Carlo Biagetti. E lo fa grazie ad una intensa attività di screening a tappeto su "tutti i pazienti che in questi giorni si presentano in Pronto soccorso palesando sintomi simil-influenzali". Non pochi, a dire il vero. Visto che nelle ultime settimane "il numero di tamponi molecolari eseguiti sui pazienti in Ps variano tra i 300 e i 700 – spiega Carlo Biagetti –. Si tratta di test triplici, in grado di rilevare influenza, Covid e virus sinciziale".

Ma di questi tempi a farla da padrona è proprio l’influenza stagionale. "L’attività di screening ci consente di dire che nelle ultime tre settimane abbiamo assistito ad una impennata significativa dei casi di influenza. Ma non è ancora finita – ammonisce il primario di malattie infettive –. Le prossime due settimane saranno cruciali e ci aspettiamo il picco, in leggero ritardo rispetto per esempio all’anno scorso, quando in questi giorni avevamo già fronteggiato l’apice dei contagi".

Al momento, su un campione settimanale di 700 tamponi, il 16% risultano positivi all’influenza stagionale, mentre per quel che riguarda il Covid ormai il numero si è ristretto ad un 5%, rispetto al 20% di questa estate "quando abbiamo assistito ad una nuova ondata". Più casi di influenza significano anche più ricoveri: o perché direttamente connessi al virus o perché l’influenza è andata a peggiorare un quadro clinico già compromesso. Non a caso "l’influenza aumenta il rischio di ictus o infarto nei soggetti fragili fino a sei volte – ricorda ancora Biagetti –. In generale in questo momento tra tutti gli ospedali maggiori della Romagna viaggiamo a una media di venti nuovi ricoveri a settimana. L’ospedale Infermi pesa sul totale per circa un terzo. È ovvio che la situazione dei posti letto non è facile dunque. Ma si tratta di problematiche che vengono spalmate su tutti i reparti. Significa che non c’è un reparto apposito in cui concentrare i pazienti malati di influenza. Ogni paziente che entra in ospedale per determinate problematiche viene assegnato al reparto pertinente e lì comunque sono applicati tutti i protocolli del caso affinché, se affetto da influenza, non vada poi a contagiare i compagni di reparto", conclude il dottor Biagetti.