
Le fiamme sarebbero partite dalla presa di corrente di un microonde. I due coniugi morti a causa del fumo, 8 i residenti finiti in pronto soccorso. Gianfreda: "Stiamo cercando alle famiglie un alloggio per alcuni mesi".
Un cortocircuito. Partito, forse, dalla presa di corrente di un forno microonde collocato all’esterno di un appartamento dove vive una coppia di anziani, al piano terra della palazzina del civico 6 di via Giuliano da Rimini. Sarebbe questa, stando ad una prima ricostruzione, la causa che potrebbe aver dato origine all’incendio di mercoledì sera nel quale sono morti Ferdinando Autiero e Alis Eftenaru. I loro corpi sono stati ritrovati sull’uscio, al secondo piano dello stabile Acer. Secondo quanto emerso, i coniugi hanno cercato di fuggire spalancando la porta d’ingresso, ma sono stati investiti da una nube tossica che gli ha fatto perdere i sensi. Marito e moglie sarebbero dunque morti a causa delle esalazioni. Otto le persone finite in pronto soccorso. La dinamica è ora al vaglio del nucleo investigativo dei vigili del fuoco affiancato dalla polizia di Stato. La Procura ha aperto un fascicolo, per il momento a carico di ignoti, per omicidio colposo e incendio colposo. Risposte più precise potranno arrivare dopo l’autopsia sui due corpi e gli ultimi sopralluoghi dei vigili del fuoco. Secondo quanto emerso, prima dell’incendio, si sarebbero verificati alcuni cali di tensione. La luce sarebbe saltata diverse volte. Una presa di corrente malfunzionante - forse quella del microonde - avrebbe quindi provocato il cortocircuito. Gli inquilini avrebbero tentato di spegnere il principio di incendio con una coperta ma questo non avrebbe fatto altro che far divampare con più forza le fiamme.
"È una tragedia che ci tocca tutti – dice la presidente di Acer Rimini, Claudia Corsini – In questo momento, insieme al cordoglio per le due vittime, c’è la preoccupazione per le 15 persone che sono fuori casa perché le abitazioni sono inagibili. Si tratta soprattutto di anziani, ci stiamo impegnando per trovare loro una sistemazione". "Stiamo aspettando di capire cosa ha innescato l’incidente – continua Corsini – considerato anche che quell’edificio è stato consegnato e certificato nei primi anni 2000, quindi non si tratta di alloggi vetusti". "Stiamo contattando ogni persona per capire quali sono le loro esigenze – conclude Corsini – È importante agire in maniera tempestiva per ridurre al minimo i disagi. L’obiettivo è ripristinare le case danneggiate dall’incendio in tempi celeri, chiederemo anche un contributo alla Regione". Nel frattempo, alle famiglie sono stati sospesi sia i canoni di affitto sia le spese condominiali. "La situazione degli sfollati è in divenire - spiega Kristian Gianfreda, assessore al welfare di Rimini –. Abbiamo rintracciato tutti gli inquilini, cercato i parenti e studiato soluzioni con loro. Ci siamo attivati per reperire gli alloggi per i prossimi mesi, in attesa che la palazzina venga ristrutturata. Attualmente sono due le famiglie sistemate presso l’albergo sociale, le altre sono ospitate da amici e parenti".
Lorenzo Muccioli