L’emergenza casa "sarà al centro delle azioni della diocesi di Rimini per l’anno giubilare". Ad annunciarlo è lo stesso vescovo Nicolò Anselmi presentando le iniziative per il Giubileo, che prenderanno il via questa domenica, con la processione dalla chiesa dei Paolotti fino al Duomo, seguita dalla messa solenne in cattedrale. "Il Giubileo – sottolinea il vescovo – per noi cristiani è una sorta di reset, con cui cerchiamo di realizzare lo stato di giustizia che Dio ha creato per noi. Con il Giubileo celebriamo il sacramento della riconciliazione attraverso gesti e opere". Che significa "compiere pellegrinaggi" ma anche "opere concrete per gli altri". E tra queste, c’è "l’emergenza casa. Chiederemo alle parrocchie delle 15 zone pastorali della diocesi di mettere a disposizione una o più case (in ogni zona pastorale) per le giovani coppie che hanno lavori precari, per gli ex detenuti, per i migranti stranieri e per chi è uscito dal tunnel delle dipendenze". Il vescovo ne ha già parlato con i parroci, ottenendo il loro impegno a fare il massimo. Si cercheranno alloggi "tramite i privati" ma anche "ricavandoli da canoniche e spazi inutilizzati" delle parrocchie. "Un progetto – spiega ancora Anselmi – che non si limiterà a dare una casa a queste persone: le seguiremo con un percorso che permetterà la loro la piena inclusione sociale". Un’altra opera concreta "è il sostegno al progetto che abbiamo per il Santuario della Madonna di Bonora, a Montefiore. Qui saranno trasferiti i detenuti – una ventina – che stanno scontando la pena con le misure alternative al carcere". È il progetto avviato, da molti anni, dalla Papa Giovanni XXIII: "I detenuti saranno trasferiti nella canonica del Santuario, che sarà riqualificata. Qui lavoreranno, si prenderanno cura della chiesa e gestiranno un bar". E ancora: "A tutte le messe domenicali, inviteremo i fedeli durante l’offertorio a donare cibo ai più bisognosi".
Tornando alle celebrazioni, a Rimini come in tutte le altre diocesi il Giubileo si aprirà questa domenica: "Alle 17 ci sarà un primo momento di preghiera alla chiesa dei Paolotti – seguito dalla lettura della bolla del Giubileo. Poi sarà suonato lo Jobel, il corno liturgico (della tradizione ebraica) per annunciare l’inizio di alcune feste sacre, e partirà la processione fino al Duomo, dove è stata posizionata un’ancora, segno di speranza e di questo Giubileo, donata da un peschereccio riminese". La giornata si concluderà con la messa solenne in Duomo, uno dei 18 luoghi giubilari a Rimini. Gli altri sono i santuari mariani (tra cui quello di Santa Chiara e delle Grazie a Rimini), alcune chiese legate ad anniversari particolari (a Rimini la chiesa dell’Immacolata a Miramare, quella alla Grotta Rossa e quella dei salesiani), i due monasteri di clausura, e ancora la cappella dell’ospedale di Rimini, il carcere, la Caritas diocesana, la comunità della Papa Giovanni XXIII. Tutti i fedeli saranno invitati a compiere durante l’anno pellegrinaggi, al Duomo e negli altri luoghi giubilari. La diocesi sta già organizzando i pellegrinaggi anche a Roma. E a proposito del Duomo: dal 19 gennaio "sarà aperto tutto il giorno, anche in pausa pranzo – annuncia Paolo Amadori, referente del gruppo volontari del Giubileo – grazie ai tanti volontari. Che non saranno semplici uscieri, ma i primi testimoni del Giubileo, pronti a trasmettere la fede e la passione".