"Stop alla retorica anti rinnovabili" dice Legambiente riferendosi alla battaglia del consorzio di albergatori Riccione turismo sull’impianto eolico off shore davanti alla costa. "Si tratta di un’iniziativa sovradimensionata e che coinvolge i cittadini in una campagna che genera inutilmente un senso di allarme", dichiara Legambiente. "È giusto chiedere il rispetto delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione alla realizzazione del progetto, ma è inaccettabile pensare che tali prescrizioni non vengano rispettate in fase di costruzione dell’impianto. L’unico risultato della mobilitazione sarà di generare nei cittadini il preconcetto che la realizzazione di un impianto a fonti rinnovabili sia automaticamente connessa a una compromissione del paesaggio, peraltro già compromesso dalla presenza ultradecennale delle piattaforme petrolifere oggi simbolo di un sistema economico dannoso come quello fossile". Legambiente appare consapevole dell’impatto paesaggistico delle pale, ma "è necessario promuovere tra i cittadini la consapevolezza che la crisi climatica richiede interventi significativi, che vanno a modificare il paesaggio per evitare però impatti molto più gravi". Per l’associazione la crociata degli albergatori tende ad alimentare un senso di allarme tra i cittadini. L’immediata risposta arriva dall’associazione Basta merda in mare con queste parole: "Basta alla retorica delle rinnovabili". L’associazione contesta il punto di vista di Legambiente ed anche quello degli albergatori. Riguardo all’impianto off shore "avremmo terra e mare sotto assedio per almeno 4 anni, i tempi minimi per costruirlo. Chi si lamenta del traffico immagina cosa significa trasportare enormi torri, pale, turbine, cavi?". Basta merda in mare parla di un progetto nato a "fine ’900", ma contesta anche le frasi fatte "non nel mio giardino" da parte di chi contesta il progetto. "Poiché si tratta di ipotecare il nostro futuro oltre a quello dei nostri discendenti... proponiamo un referendum consultivo a Rimini, Riccione e Cattolica".
a.ol.