"Lorenzo Cagnoni è stato un gigante della nostra città, che ha lasciato segni tangibili, in tanti settori, non solo in quello fieristico, e ci ha lasciato dei compiti". Così il sindaco di Rimini e presidente della Provincia, Jamil Sadegholvaad, ha voluto ricordare ieri il presidente di Ieg subito dopo il picchetto d’onore, prestato insieme al suo predecessore Andrea Gnassi. "Negli ultimi due anni ci siamo visti molte volte – prosegue Sadegholvaad – per confrontarci sul progetto di fortificazione delle Fiere di Rimini e Vicenza. Quel piano di sviluppo sarà il lascito più importante di Cagnoni per i prossimi anni, e la mia volontà è di proseguire su quella strada segnata. È un piano ambizioso, ma realistico e fattibile, per far arrivare Ieg tra i principali poli fieristici internazionali. Realizzarlo sarà il più bel regalo che potremo fargli". Sadegholvaad non si sbilancia ancora sulle ipotesi di successione al timone di Ieg: "Adesso pensiamo soltanto ad accompagnare Lorenzo nel suo ultimo viaggio, alla cerimonia di domani (oggi, ndr)".
Nonostante il sindaco resti abbottonato, in realtà già dalla settimana prossima si inizierà a ragionare sulla presidenza di Ieg. E lo scenario che pare delinearsi è quella di una nomina ad interim in attesa di quella definitiva. Che potrebbe ricadere su Gian Luca Brasini, per dieci anni assessore al bilancio nella giunta Gnassi e attuale direttore generale del gruppo Maggioli. Brasini è entrato nel cda di Ieg un anno fa. Potrebbe essere lui l’erede di Cagnoni. Ma non subito. Non è escluso che Ieg possa preferire una nomina temporanea in questo periodo: una sorta di ’traghettatore’ per alcuni mesi. E in questo caso il ruolo potrebbe toccare a Maurizio Ermeti, ex presidente di Aia (l’associazione albergatori), già vicepresidente della Fiera. Ermeti è il consigliere più anziano del cda di Ieg. Fa parte del consiglio della Fiera dal 1997. E i soci di Ieg, a partire da Comune e Provincia, potrebbero affidare a lui il timone, in attesa dell’elezione del nuovo presidente. Il cda si riunirà nel giro di poche settimane per decidere il da farsi. Di sicuro il presidente non sarà l’ad Corrado Peraboni: lo statuo di Ieg vieta il doppio ruolo.