Non una "cinquantina di colpi" sferrati per oltre un minuto e mezzo, com’era stato riferito in un primo momento da due testimoni. Ma cinque colpi hanno raggiunto Giuseppe Tucci alla testa. È questo il quadro che sembra delinearsi a seguito dell’autopsia svolta dalla dottoressa Donatella Fedeli sul corpo del vigile del fuoco di 34 anni, deceduto lunedì dopo un giorno e mezzo di agonia, a seguito della colluttazione con il buttafuori Klajdi Mjeshtri avvenuta – nella notte tra sabato e domenica – nella stradina che costeggia il ristorante e discoteca Frontemare di Rimini. Per la relazione completa bisognerà attendere ancora 60 giorni, ma i primi elementi a seguito dell’esame autoptico sembrerebbero ridimensionare l’ipotesi del brutale pestaggio dipinto dai due addetti alla sicurezza che erano stati sentiti direttamente sul posto, la notte dei fatti, dagli agenti della polizia di Stato. L’indagine è condotta dalla squadra mobile di Rimini, con il coordinamento del sostituto procuratore Davide Ercolani.
All’autopsia hanno preso parte, oltre alla dottoressa Fedeli, anche i periti nominati dai familiari di Tucci, il professor Adriano Tagliabracci, e quello incaricato dal legale dell’indagato, il professor Mauro Pesaresi. L’esame – limitato dalla decisione di autorizzare l’espianto degli organi – ha evidenziato la presenza di un grave trauma cranico accompagnato da una vasta emorragia interna. Sul corpo del vigile del fuoco, in particolar modo su mani e braccia, non sono stati inoltre trovati segni compatibili con un tentativo di difesa. Sono stati disposti ulteriori approfondimenti a livello encefalico. Resta da capire se il trauma di Tucci sia stata la conseguenza di un colpo diretto oppure della caduta a terra. "Il nostro consulente ha smentito la fantasiosa ricostruzione dei cinquanta colpi" spiega l’avvocato Giulio Maione, difensore di Klajdi Mjeshtri. Il 28enne di origine albanese si trova in carcere, accusato di omicidio volontario (il suo legale già annunciato ricorso al tribunale del riesame). Durante l’interrogatorio davanti al gip Raffaella Ceccarelli, Mjeshtriha spiegato che quella notte era in servizio "come buttafuori senza tesserino", dicendo che il diverbio con Tucci sarebbe cominciato dentro il locale, nel momento in cui il 34enne avrebbe "importunato la mia ragazza". La colluttazione si sarebbe consumata mezz’ora dopo all’esterno del Frontemare. Mjeshtri non ha mai parlato di cinquanta colpi, ma ha ammesso di aver colpito il pompiere cinque volte, tre alla testa e due al corpo.
Lorenzo Muccioli