"L’area ex Buzzi è inquinata: subito la bonifica"

Il destino incerto dell'ex fabbrica Buzzi a San Michele: polemiche sull'acquisizione da parte del Comune e sulle necessarie bonifiche. Preoccupazione per i costi e i tempi previsti.

"L’area ex Buzzi è inquinata: subito la bonifica"

Il destino incerto dell'ex fabbrica Buzzi a San Michele: polemiche sull'acquisizione da parte del Comune e sulle necessarie bonifiche. Preoccupazione per i costi e i tempi previsti.

Il destino dell’ex fabbrica Buzzi a San Michele continua a tener banco. Nei giorni scorsi era stato Barnaba Borghini, capogruppo di Alleanza civica, a sollevare il caso. Rivelando che l’amministrazione di Santarcangelo, "a differenza di quanto annunciato mesi fa, non ha ancora acquisito l’area dell’ex cementificio dalla proprietà". Inoltre "negli atti dell’accordo tra la proprietà e il Comune si parla solo di opere di pulizia e sistemazione, ma non di bonifica e di messa in sicurezza dell’area". L’amministrazione ha confermato che l’ex fabbrica sarà acquisita solo dopo che la proprietà avrà provveduto a bonificare e a mettere in sicurezza l’area.

Ad alzare la voce ora sono i residenti di San Michele, attraverso Piero Ricci. "Ha fatto bene l’amministrazione a stoppare l’acquisto dello stabilimento, ma ha fatto male in campagna elettorale a vantarsene. C’è un documento di Arpae (è l’Agenzia regionale per l’ambiente) che impone la bonifica del sottosuolo prima di ogni intervento in superficie". È facile immaginare, proseguono i residenti, "che in oltre 100 anni di attività il sottosuolo della Buzzi sia stato ricettacolo di tanti rifiuti, poi coperti. Basta ascoltare i vecchi dipendenti, i pochi rimasti in vita: lì sotto sono stati sepolti i materiali più disparati". Ecco perché "servirà una uantità notevole di carotaggi per capire la situazione, trattandosi di un’area che si trova in parte sulla falda acquifera del fiume Marecchia". "Non si può acquisire un bene – conclude Ricci – che avrà costi immensi per la bonifica del sottosuolo e la demolizione degli immobili. E ci vocifera che ci vorranno 5 milioni per la bonifica, altrettanti per la demolizione. Tutto questo ci fa temere che l’ex fabbrica rimarrà a lungo in questo stato".