LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

L’anziana massacrata in garage . Il vicino indagato, la verità dal Dna. I pm: "Ha ucciso per futili motivi"

Pronta la comparazione con le tracce biologiche trovate sulla vittima. C’era sangue anche sulla borsa di lei. Dopo otto mesi dall’omicidio si cerca la svolta attraverso i test. Dassilva interrogato in questura per 12 ore.

L’anziana massacrata in garage . Il vicino indagato, la verità dal Dna. I pm: "Ha ucciso per futili motivi"

L’anziana massacrata in garage . Il vicino indagato, la verità dal Dna. I pm: "Ha ucciso per futili motivi"

e Francesco Zuppiroli

Louis Dassilva indagato è solo l’inizio. L’inizio di un nuovo capitolo nel libro dell’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli, la pensionata trucidata a Rimini con 29 coltellate il 3 ottobre scorso. Dopo la lunga notte nella questura di Rimini che ha visto Dassilva entrare come persona informata sui fatti e uscire da indagato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, dalla crudeltà e dalla minorata difesa della vittima (perché anziana), la Procura non ha perso tempo e come conseguenza ha già fissato il calendario degli accertamenti irripetibili sulle tracce biologiche trovate sulla scena del crimine. Saranno martedì 11 e mercoledì 12 le date cerchiate in rosso sull’agenda di chi indaga, quando rispettivamente al laboratorio di genetica forense di Ancona e alla divisione di Polizia scientifica di Roma verranno svolte le comparazioni di Dna.

Sempre giovedì sera, infatti, gli investigatori hanno compiuto un nuovo un tampone ’buccale’ per il campionamento del Dna del metalmeccanico senegalese. Il reperto andrà quindi dritto ai laboratori per due diverse operazioni di accertamenti tecnici non ripetibili. Il primo, quello di martedì 11, verrà svolto dal medico legale Loredana Buscemi – che eseguì già l’autopsia su Pierina Paganelli – un’analisi dei reperti acquisiti coi tamponi eseguiti sul corpo della 78enne uccisa, per accertare la presenza di materiale biologico estraneo alla vittima e confrontarlo con quello dell’indagato Dassilva. A seguire, il giorno dopo, a Roma, la Scientifica si occuperà invece di compiere esami di genetica forense su una quindicina di reperti acquisiti dalla Mobile in questi otto mesi di indagini. In particolare, le analisi si andranno a concentrare su una "presunta traccia ematica" rinvenuta sul manico della borsa di Pierina. E poi scarpe, pantaloni dell’indagato e altre presunte tracce di sangue provenienti dall’appartamento di Dassilva e della moglie Valeria Bartolucci o reperti isolati sulla scena del crimine.

E mentre sul binario asettico, oggettivo, inconfutabile degli accertamenti tecnici irripetibili l’inchiesta sull’assassinio di Pierina ora corre con rinnovata velocità, c’è parallelamente un piano più fragile, umano, emotivo su cui scivolano via gli stati d’animo dei protagonisti di questa vicenda. Se da un lato Louis e Valeria (che dal canto suo è uscita dalla questura solo venerdì notte intorno alle 3, dopo 12 ore di quello che la Bartolucci ha definito "una lunga chiacchierata più che un interrogatorio") si sono trincerati dietro un muro di silenzi, con qualche varco aperto sui social di Valeria; dall’altra parte c’è una Manuela Bianchi che è apparsa provata dopo la notizia dell’indagine personale nei confronti di Dassilva.

Louis e Manuela, infatti, avevano avuto una relazione extraconiugale e la Bianchi, nuora di Pierina – fu colei che trovò per prima il cadavere –, proprio giovedì sera è tornata nel suo appartamento insieme al marito dopo un periodo trascorso lontano. Intercettata dal nugolo di cronisti in strada, la Bianchi con piglio torvo e sguardo schermato da grandi occhiali da sole ha inizialmente schivato le sollecitazioni sulle novità del caso. Salvo poi sbottare per qualche secondo dove ha scandito: "Sono otto mesi che dite che sono tesa, ora basta! Louis indagato, è un momento di svolta? Bene, basta!". Prima di trincerarsi nell’auto del proprio consulente di parte, blindata nei propri pensieri.