LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Ladri di moto a Rimini: facevano razzia di Honda e Ducati, sette alla sbarra

Devono rispondere di associazione a delinquere

I predoni delle moto finiscono alla sbarra

Rimini, 22 febbraio 2023 – Erano l’incubo di ogni appassionato di due ruote. Una banda specializzata nei furti di moto di grossa cilindrata, che puntualmente calava in Riviera in occasione dei grandi eventi, dal World Ducati Week al mondiale Superbike. A sgominare l’organizzazione, nell’estate del 2018, ci avevano pensato i carabinieri della compagnia di Riccione, che avevano arrestato quattro persone, tutte residenti a Cinisello Balsamo, nel Milanese. L’operazione "Centauro" era poi proseguita nel 2019, con l’arresto a Monza di quello che era ritenuto essere il capo dell’organizzazione, un nomade italiano di etnia sinti.

Le indagini avevano permesso ai militari dell’Arma di recuperare moto trafugate (tra cui Ducati, Honda, Bmw, e una Triumph) per un valore di circa 200mila euro. Per quella vicenda, sono ora a processo davanti ai giudici del collegio di Rimini sette persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, alla ricettazione e al riciclaggio. Tra gli imputati ci sono anche due ex meccanici, di 34 e 48 anni, difesi entrambi dall’avvocato Cristian Brighi . Secondo la ricostruzione dei carabinieri, del gruppo facevano parte ladri, ricettatori e garagisti, ognuno con un ruolo ben preciso all’interno dell’organizzazione. Il loro scopo era quello di individuare moto di grossa cilindrata, dal valore di decine di migliaia di euro. La Riviera, da questo punto di vista, si prestava perfettamente ai loro scopi. Diverse infatti sarebbero state le incursioni compiute nella nostra provincia, tra Riccione e Misano, specialmente durante il World Ducati Week.

Una volta rubate, le moto venivano trasportate di nascosto fino al Milanese, dove dei complici provvedevano a smontarle, pezzo dopo pezzo. Le componenti meccaniche ed elettriche, a quel punto, potevano essere immesse nel mercato clandestino, fruttando cifre considerevoli. Nel 2018 i carabinieri aveva inflitto un primo duro colpo all’organizzazione, arrestando quattro persone che avevano appena messo le mani su due bolidi. Le indagini erano poi proseguite consentendo ai militari dell’Arma di scoprire un garage, sito nel Riminese, all’interno del quale erano stati rinvenuti pezzi di ricambio provenienti - secondo gli inquirenti - da moto dalla provenienza molto dubbia. In tutto erano state 19 le persone finite nel registro degli indagati.