LORENZO MUCCIOLI e FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Ladri nell’appartamento di Pierina: presa la cassaforte e rotti i sigilli della Polizia

Tutto a soqquadro al terzo piano di via del Ciclamino. La solidarietà dello studio legale Barzan: “Un gesto gravissimo, un’ulteriore offesa al ricordo della defunta e un atto che non può trovare alcuna giustificazione”

Rimini, 30 dicembre 2024 – Rotti nella notte i sigilli nell’appartamento di Pierina: si tratta di un furto. I ladri sarebbero entrati nell’appartamento al terzo piano passando dalla grondaia e poi da una finestra. Sono entrati dal balcone, hanno divelto la serranda e forzato la porta della veranda. Per allontanarsi hanno aperto la porta rompendo i sigilli posti dalla polizia di Stato e scendendo le scale del palazzo.

La polizia al lavoro dopo che i ladri, passando dal balcone, hanno messo a soqquadro l'appartamento al terzo piano in via del Ciclamino. Recuperata la cassaforte in un campo vicino (Foto servizio di Migliorini)

L’appartamento è stato completamente messo a soqquadro. I ladri hanno smurato la cassaforte in camera da letto, rinvenuta in un campo a 200 metri dal condominio. Il bottino è irrisorio, perché nella cassaforte non c’erano valori ma documenti.

Si presume che i ladri non sapessero che quello fosse l’appartamento di Pierina e che stati attirati dal fatto che avesse sempre le luci spente.

La cassaforte divelta dai ladri che si sono arrampicati sulla grondaia. A destra i sigilli rocchi nell'appartamento di Pierina Paganelli
La cassaforte divelta dai ladri che si sono arrampicati sulla grondaia. A destra i sigilli rocchi nell'appartamento di Pierina Paganelli (Migliorini)

Lo Studio Legale Barzan, per il tramite dell’Avvocato Nunzia Barzan e del consulente Davide Barzan, “esprime profonda solidarietà alla famiglia Saponi per il vile atto di cui è stata vittima la memoria della signora Pierina Paganelli”, si legge in una nota. “Qualora venisse confermata l’indiscrezione di stampa relativa alla violazione dell’appartamento della signora Paganelli, si tratterebbe di un gesto gravissimo, un’ulteriore offesa al ricordo della defunta e un atto che non può trovare alcuna giustificazione. Con l’augurio che le autorità competenti possano fare piena luce su quanto accaduto e individuare i responsabili di tale scempio”.