Rimini, 9 settembre 2023 - Pugni in viale Vespucci. Tutto per un paio di calamite da frigo con sopra la scritta ‘Rimini’. È accaduto nel pomeriggio di ieri, quando la polizia di Stato ha arrestato una turista serba di 67 anni accusata di una tentata rapina all’interno di un negozietto di souvenir che sarebbe culminata con una aggressione ai danni della titolare riminese.
Una scena da Far West interrotta solo dall’arrivo delle pattuglie della Questura. La turista era arrivata sabato scorso a Rimini con un viaggio organizzato insieme ad un gruppo di connazionali soggiornando in un hotel di Marina centro.
Secondo la ricostruzione della titolare, tutto sarebbe cominciato giovedì scorso, quando la turista sarebbe entrata da sola nel negozio, arraffando alcune calamite e facendolo sparire nella borsa.
La titolare aveva deciso di lasciar correre e la cosa sembrava finita lì. Il giorno successivo, tuttavia, la 67enne si sarebbe presentata per la seconda volta nel bazar, tentando anche in questo caso di impossessarsi di alcune calamite. La titolare a quel punto si sarebbe fatta avanti, affrontandola faccia a faccia e accusandola del furto avvenuto il giorno prima.
La situazione si sarebbe rapidamente surriscaldata, con la donna serba che – stando al racconto della titolare – le si sarebbe scagliata addosso, colpendola con un pugno al volto. Inevitabile che a quel punto scoppiasse un vero e proprio parapiglia, con la 67enne che alla fine è stata bloccata dalla titolare e da un passante.
Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti della polizia di Stato che, al termine degli accertamenti, hanno dichiarato in arresto la donna, accompagnandola in camera di sicurezza, con l'accusa di tentata rapina e danneggiamento, in quanto nella concitazione del momento avrebbe rovesciato alcuni scaffali danneggiando gli oggetti in vendita.
È stata perquisita, ma addosso a lei o nella borsa non sono state trovate le calamite o altri oggetti rubati.
Questa mattina, difesa dall’avvocato Andrea Muratori, è comparsa in tribunale per la direttissima. La donna, che ha spiegato di lavorare come medico chirurgo in Serbia e di trovarsi a Rimini in vacanza, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il suo legale ha chiesto il patteggiamento e la donna è stata rimessa in libertà, potendo quindi raggiungere l’aeroporto dove prenderà il volo che la riporterà nel suo paese.