Commozione. Lacrime. E silenzio. Un silenzio pieno di dolore e rispetto, che ieri ha portato centinaia di riminesi, rappresentanti delle istituzioni ma anche comuni cittadini, a recarsi nella sala del consiglio comunale, dove è stata allestita la camera ardente con il picchetto d’onore, per rendere omaggio a Lorenzo Cagnoni, dal 1995 al timone della Fiera di Rimini. Una grande fotografia di ’Lorenzo il magnifico’ proiettata sul soffitto. Sopra la bara, un’altra immagine di un Cagnoni sorridente. Ai lati, due agenti della polizia municipale in alta uniforme, di fronte al feretro il picchetto d’onore che ha visto per primi, a mezzogiorno, il sindaco Jamil Sadegholvaad e il suo predecessore, il deputato del Pd Andrea Gnassi, provati e commossi.
A loro, alle 12 e 15, sono subentrati nel picchetto l’amministratore delegato di Ieg, Corrado Peraboni, e il direttore operativo, Nazario Pedini. A stringersi al dolore della moglie di Lorenzo Cagnoni, Gianna, e alle figlie Lucia e Silvia, visibilmente emozionate, tantissime persone. Tra gli altri - sarebbe impossibile elencare tutti - la presidente dell’assemblea regionale Emma Petitti, la consigliera regionale Nadia Rossi, l’ex presidente del consiglio comunale Giorgio Giovagnoli, la vicesindaca Chiara Bellini, gli assessori Mattia Morolli e Juri Magrini, la presidente del consiglio Giulia Corazzi, il capo di gabinetto Riccardo Fabbri, il consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Marcello, Antonio Smurro e la moglie Emilia Guarneri, per tanti anni presidente del Meeting. A rendere omaggio al presidentissimo naturalmente anche moltissimi collaboratori ed ex dipendenti di Ieg. Qualcuno chiede che il Comune decreti il lutto cittadino.
La città di Rimini con la morte di Cagnoni ha perso un grande manager e – come tanti hanno detto in queste ore – un politico con la ’p’ maiuscola. "E io – dice tra le lacrime Gianni Vandi, la moglie di Cagnoni – sono stata tanto fortunata, perché per 30 anni ho potuto godere un uomo che che mi ha dato tutto l’amore del mondo e mi ha fatto diventare la persona che sono oggi. Niente per noi sarà mai più come prima, ma sono felice di averlo avuto al mio fianco". Tante le pagine del ’quaderno delle dediche’ riempite di ricordi per il presidente di Ieg. Tra gli altri: "Un uomo che ha lavorato per il bene comune"; "Pensavo che questo giorno non sarebbe mai arrivato, sarai sempre con noi, grazie presidente per tutto quello che ci ha insegnato, e ha fatto"; "Come una grande quercia, svetta alto nel cielo perché le tue radici erano profonde nella tua terra"; "Addio capitano, mio capitano"; "Riposa in pace grande presidente", "Lasci in eredità un miracolo in mano a degli umani, grazie...". La camera ardente resterà allestita anche oggi dalle 9 alle 15. I funerali si terranno alle 16 alla chiesa di San Martino in Riparotta.
Mario Gradara