Insorge la Valconca sul prolungamento del Metromare e sulla previsione di spesa di 40 milioni di euro per la tratta da Riccione a Cattolica. L’entroterra chiede più servizi e più trasporti di linea, rimarcando che la priorità sono i trasporti pubblici quotidiani e settimanali poi viene il metrò. "Altri milioni di spesa _ dice Giorgio Ciotti, presidente dell’Unione Valconca e sindaco di Morciano _ ci stanno bene se prima si mette mano al piano dei servizi e dei trasporti pubblici nell’entroterra su base annuale. Mancano corriere di linea e servizi di trasporto pubblico a tutte le ore o comunque nelle fasce orarie più importanti. Abbiamo intere giornate in Valconca dove dalle 8 alle 13 è difficile muoversi, perché non ci sono trasporti, e così anche nel pomeriggio. E’ ora che Regione, Provincia e gli altri enti si interessino all’entroterra ed alle sue esigenze in modo più funzionale e concreto. Poi va benissimo anche il collegamento del Metromare tra Riccione e Cattolica, con eventuale collegamento per l’entroterra, ma prima credo di poter dire che ci sono altre esigenze".
I Comuni della Valconca alzano la voce, dunque, e non solo in prospettiva del tursmo estivo. "Ben venga il metrò di costa con navette per San Giovanni e gli altri Comuni della Valconca _ dice Michela Bertuccioli, sindaca di San Giovanni _ ma la questione della mobilità interna è fondamentale anche per garantire più servizi quotidiani ai cittadini con i servizi pubblici. Ci stiamo incontrando con varie amministrazioni comunali e questo è un tema molto importante. Vogliamo aumentare la mobilità pubblica sul nostro territorio. Poi sicuramente il Mdetromare porterà vantaggi a tutti, ma si deve riflettere anche sulla mobilità a 360 gradi".
Infine da segnalare anche la preoccupazione della Pro Loco di Mondaino: "La politica ha delle responsabilità _ dice Fabrizio Ciotti, il presidente _ occorre sostenere i borghi, il loro rilancio economico e il loro ripopolamento, aiutarli magari con trasporti e servizi, tutto l’anno. Come entroterra vogliamo contare di più, essere coinvolti, chiamati ai tavoli a dialogare e decidere: i vari progetti turistici di questi anni non hanno visto come consulenti e redattori proprio le personalità dell’entroterra. E non sono mai state interpellate le associazioni di volontariato che svolgono un ruolo primario di conoscenza e promozione delle proprie realtà".
Luca Pizzagalli