Il rilancio del turismo di Rimini passa dall’aeroporto. E "grazie ai voli previsti nel 2025 al ‘Fellini’, la Riviera può fare il salto di qualità sui mercati esteri", assicurano i tour operator. Per Filippo Bacchini, titolare della Travel Jet, "l’arrivo di British Airways col volo diretto da Londra è un grande punto a nostro favore. Il mercato britannico è stato molto importante per la Riviera fino agli anni ’90, poi l’abbiamo trascurato. I voli da Londra di British, EasyJet e Ryanair porteranno benefici a Rimini e ai territori vicini". Bene la ‘campagna inglese’, "ma bisogna lavorare forte sulla Germania, perché il volo da Monaco che debutterà con il Sigep non basta. Dobbiamo avere collegamenti diretti e strutturati. È impensabile che una famiglia di Hannover possa venire in vacanza a Rimini in auto". Inoltre "servono voli da Olanda e Belgio, e anche dalla Svezia. Se ci fosse un volo diretto, ne sono sicuro, gli svedesi tornerebbero qui. Rimini resta una destinazione molto attrattiva all’estero e non abbiamo nulla da invidiare ai nostri principali competitor esteri. Ma Spagna e altri Paesi investono, da anni, molto di più sui voli e sulla promozione. Dobbiamo colmare il gap".
Per farlo servono prima di tutto i voli. "La strada imboccata – assicura Matteo Mambelli, titolare di Arcadia – è quella giusta. L’arrivo di British e di EasyJet sono importanti e potranno attirare a breve l’interesse di altre compagnie al ‘Fellini’. Che può soltanto crescere: l’aeroporto di Bologna è saturo e lavora molto con l’outgoing, la Riviera ha bisogno di rotte per l’incoming". E i voli della Germania "devono restare il primo obiettivo di Rimini. I tedeschi non vengono qui solo in estate ma anche in altri periodi: con i voli diretti ne arriverebbero molti di più. Vanno implementate anche le rotte da Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, mercati che stanno facendo numeri interessanti in Riviera". E poi "Rimini non può non avere un collegamento con l’Asia".
Bene le nuove rotte, ma si può e si deve fare di più. E non vale solo per l’aeroporto. "Bisogna investire di più sulla promozione - dicono Bacchini e Mambelli – e costruire nuovi pacchetti vacanze insieme agli hotel, ai locali, a chi offre attività ed experience". E occorre‘internazionalizzare anche il sistema alberghiero. "Il mondo è cambiato e Rimini non può restare indietro – conclude Mambelli – Dobbiamo portare qui le catene alberghiere internazionali e attirare gli investimenti dei grandi gruppi, per il rilancio del nostro turismo".