
Un momento della protesta di ieri pomeriggio
Cartelli e volantini in mano, protestando davanti alla sede del Provveditorato agli studi di Rimini, in Corso D’Augusto. Un nutrito gruppo di insegnati del liceo scientifico Serpieri di Viserba, aveva annunciato nei giorni scorsi che avrebbe organizzato un presidio di protesta davanti al Provveditorato, per denunciare la situazione pesante che si vive all’interno dell’Istituto. "Chiediamo un confronto con la dirigenza. Un dialogo per affrontare i vari temi sollevati nel corso degli ultimi mesi, sui quali non abbiamo ottenuto una risposta", premettono i docenti.
A partire dalle 15 di ieri hanno cominciato ad arrivare i professori, ma non erano soli. Sono giunti anche studenti e genitori. Difficile dare la dimensione del presidio perché il via vai era continuo, dettato dal fatto che in contemporanea a scuola si stavano svolgendo i consigli delle classi quinte. Così diversi prof facevano la staffetta, come anche i genitori. Comunque sia, circa un centinaio di persone sono transitate ieri in Corso d’Augusto.
Non voleva essere un’azione di forza e non lo è stata. "Siamo qui per manifestare anche al Provveditorato la necessità di avviare un percorso di confronto all’interno del liceo". A quell’ora il Provveditorato è chiuso al pubblico, ma il personale è negli uffici.
Un solo cartello è stato portato davanti all’Ufficio scolastico, tenuto in mano da un genitore. Sopra c’era scritto ‘Mangia è patrimonio dell’Unesco’. Chiaro il sostegno al professore che ha ricevuto il provvedimento di sospensione di sette giorni per la mail circolata nell’ottobre scorso nella quale si manifestavano le problematiche interne all’istituto. Il provvedimento di sospensione dall’insegnamento è arrivato nella giornata di giovedì scorso ed ha generato il mattino successivo la protesta di circa duecento ragazzi rimasti la prima ora nei corridoi, manifestando così il proprio sostegno al professore. Decine di studenti hanno pagato la presa di posizione con una nota.
Ieri ragazzi e ragazze erano davanti al Provveditorato. Con loro c’era anche il professor Marco Mangia. Ma la protesta non era legata alla vicenda del docente. Al centro c’è la scuola e il rapporto mai sbocciato con la dirigente Francesca Tornatore.
"Abbiamo inviato due lettere accompagnate da 400 firme ognuna – ricordano i genitori intervenuti ieri al presidio -. Le abbiamo indirizzate alla dirigenza e al Provveditorato lamentando le difficoltà di comunicazione interne all’istituto, le risposte che non sono mai giunte dalla dirigenza alle nostre sollecitazioni e altre problematiche, inclusi i viaggi di studio. Chiediamo semplicemente la possibilità di aprire un dialogo che oggi non c’è". Le lettere sono state inviate il 30 novembre e l’11 dicembre scorso, dopo i giorni di tensione che avevano visto lo sciopero degli studenti e l’intervento delle forze dell’ordine. In quel periodo non c’era solo il professor Mangia ad avere ricevuto un provvedimento disciplinare. Anche una professoressa si era vista presentare un provvedimento, che tuttavia non ha portato alla sospensione.
I genitori hanno poi chiesto alla dirigente "uno spazio in cui potesse riunirsi il comitato dei genitori, ma anche su questo non è arrivata risposta".
Non intendono fermarsi gli studenti. Per lunedì hanno proclamato un nuovo sciopero. "Facciamoci sentire" è scritto sui volantini che circolavano ieri davanti al provveditorato e che circolano anche a scuola.
Ieri al presidio si è presentato anche il senatore del M5S Marco Croatti, fermandosi a parlare con genitori e insegnanti. "Spero che si possa giungere a un confronto al più presto per il bene dell’istituto. Gli insegnanti mi hanno parlato della loro richiesta di convocazione del Collegio docenti. Ritengo sia un luogo importante per un confronto, e mi auguro venga convocato".
Andrea Oliva