MANUEL SPADAZZI
Cronaca

La rissa alla Camera. Gnassi contro il leghista: "Faceva gesti fascisti, gli ho dato del coniglio"

La versione del deputato del Pd dopo gli scontri avvenuti mercoledì "Abbiamo esposto il tricolore e poi siamo stati provocati e insultati". L’ex sindaco e altri parlamentari convocati dal presidente Fontana

Rimini, 14 giugno 2024 – Un’altra scena poco ’onorevole’. L’ennesima rissa Parlamento. Con un altro dei nostri tra i protagonisti. Dopo il senatore del M5s Marco Croatti, quasi venuto alle mani con il collega di FdI Roberto Menia il 29 maggio, l’altro ieri è toccato ad Andrea Gnassi. Il deputato riminese del Pd è stato coinvolto nella bagarre alla Camera scoppiata durante la discussione sulla legge per l’autonomia differenziata delle Regioni. Le immagini della rissa a Montecitorio hanno fatto il giro di giornali, tv e social.

Il caos è scoppiato quando "dai banchi della Lega – è la versione di Gnassi – sono partite evocazioni fasciste, dopo che avevamo esposto il tricolore in aula. Un deputato leghista ha reiteratamente fatto il gesto della Decima Mas (Domenico Furgiuele, poi espulso)". Per Gnassi "evocare in aula la Decima Mas non è accettabile. Per questo mi sono avvicinato al presidente della Camera Lorenzo Fontana dicendogli: adesso intervieni, difendi la Repubblica e il Parlamento".

La versione del deputato del Pd dopo gli scontri avvenuti mercoledì. "Abbiamo esposto il tricolore e poi siamo stati provocati e insultati".  L’ex sindaco e altri parlamentari convocati dal presidente Fontana
La versione del deputato del Pd dopo gli scontri avvenuti mercoledì. "Abbiamo esposto il tricolore e poi siamo stati provocati e insultati". L’ex sindaco e altri parlamentari convocati dal presidente Fontana

Ammette, l’ex sindaco di Rimini, di essersi rivolto a Fontana con toni agitati: "Non gli ho parlato sottovoce...". Nel parapiglia "mi sono rivolto ad alcuni parlamentari che facevano gesti inconsulti, in particolare al deputato leghista che negava il suo gesto fascista – riprende Gnassi – Gli ho detto: rifallo se hai coraggio, non nasconderti... coniglio". Parole accompagnate da Gnassi con gesti inequivocabili: "Il mio gesto delle orecchie da coniglio era rivolto al deputato che aveva evocato la Decima Mas e poi cercava di minimizzare e nascondersi nel caos. Grazie alle nostre segnalazioni è stato espulso".

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ll resto è cronaca. Il deputato del M5s Leonardo Donno si è avvicinato al ministro Roberto Calderoli per consegnargli una bandiera tricolore. Ma "il ministro – prosegue Gnassi – ha reagito in modo del tutto inaspettato, rifiutando la bandiera su cui ha giurato. E a quel punto deputati di FdI e Lega sono scesi nell’emiciclo e si sono scagliati contro il collega del M5s cercando di colpirlo con pugni e spintoni". Donno è caduto, è uscito dall’aula in carrozzina. Secondo il deputato leghista che l’ha colpito "Donno ha simulato l’aggressione".

"Le immagini parlano – continua Gnassi – Fanno vedere questa aggressione squadrista e indecente. Tutti hanno potuto vederla dai video che hanno subito iniziato a circolare in rete. E io sono fiero di aver difeso la Costituzione". Gnassi e altri 11 deputati ieri pomeriggio sono stati convocati dal presidente dalla Camera, Fontana, "al quale ho fornito la mia versione dei fatti". Ieri sera la decisione: molti di loro sono stati sanzionati e sospesi, inclusi alcuni del Pd. Salvo Gnassi, che attacca: "Provvedimento ingiusto e pericoloso. Non mi ritengo meno responsabile di altri colleghi del Pd che in modo pacifico hanno difeso valori e principi dell’Italia democratica e antifascista".