La piada dei morti. Il dolce riminese che sa di tradizione conquista l’Italia

Con frutta secca e lievito madre, spopola oltre i confini provinciali. Dai segreti di famiglia fino alle tavole di tutta la penisola.

La piada dei morti. Il dolce riminese che sa di tradizione conquista l’Italia

Con frutta secca e lievito madre, spopola oltre i confini provinciali. Dai segreti di famiglia fino alle tavole di tutta la penisola.

È uno dei dolci riminesi più famosi: uvetta, frutta secca, noci e mandorle e poi quei piccoli segreti che ogni pasticcere si tramanda di generazione in generazione per rendere unica la sua piada dei morti. "Ogni famiglia ha la sua ricetta che custodisce gelosamente – spiega Roberto Rinaldini della pasticceria Rinaldini di Rimini -. La mia piada dei morti è un dolce ancora di grande attualità con la frutta secca che ne conferisce quella parte healty che in questo momento è tanto in voga. Poi olio extra vergine d’oliva preferito al burro o alla margarina e niente mosto d’uva". Una vera e propria opera d’arte di dolcezza che come da tradizione appare sulle tavole dei riminesi nel periodo a cavallo tra ottobre e novembre, ma non solo. "La piada dei morti si vende anche nei nostri corner sparsi per l’Italia – riprende Rinaldini -. A Milano ad esempio ne sono ghiotti, occorre soltanto comunicarla bene e spiegare la tradizione. Abbiamo tolto dal nome la parola ‘morti’ perché crea sempre un po’ di timore, creando la ‘Piada dolce’". Un dolce tipico che non trova confini e si espande fino a Riccione e Cattolica. "La mia è una vecchia ricetta di famiglia, negli anni è stata migliorata, ma custodisce tutta la bontà della tradizione romagnola – racconta Francesco Tommasini della pasticceria Tommasini di Riccione -. Sono uno dei pochi che ancora utilizza il mosto d’uva come vuole la tradizione e poi burro e soprattutto lievito madre che dopo sedici ore di lievitazione regala una sofficità al dolce quasi unica". Anche fuori da Rimini la domanda di questo tipo di piada è molto alta, per un prezzo che si aggira intorno ai 45 euro al chilo. "Nel weekend ne arriviamo a vendere più di cinquanta al giorno, è un dolce attuale, ancora tanto in voga anche tra i più giovani". A Cattolica la piada della pasticceria Staccoli diventa invece ‘d’autunno’ e Paolo Staccoli ne è davvero innamorato. "Ogni volta che la impasto mi sento tornare bambino, rivivo la tradizione e i ricordi – spiega il maestro pasticcere -. La mia ricetta vuole l’olio extra vergine e lo strutto per rendere morbido ogni boccone. Poi quello che conta è anche quello che accompagna il dolce e può essere il classico cappuccino mattutino fino ad un buon vino dolce per concludere una buona cena. Insomma la piada dei morti è versatile e la si può gustare sempre, per questo è uno dei miei dolci preferiti. Quella di Staccoli non ha mosto d’uva nell’impasto, ho sempre preferito lavorare sul sapore della lievitazione e non coprirlo con nessun altro aroma".