di Manuel Spadazzi
Un mese dopo l’alluvione, la stima dei danni provocati nel Riminese ha già superato quota 60 milioni per gli interventi pubblici più urgenti. Senza considerate i danni ai privati. Solo la Provincia ha stimato in 17,5 milioni la spesa per sistemare strade e altre infrastrutture. Nei comuni della Valmarecchia la conta dei danni supera i 25 milioni (frane e non solo), in Valconca si parla di altri 20 milioni. Milioni di danni pure a Rimini e Riccione. Ma a questi vanni aggiunti i danni alle famiglie (case, cantine e garage allagati, auto devastate) e alle imprese, e i danni indiretti al turismo a causa delle disdette. Certo: a Rimini è andata bene, se si pensa a quanto accaduto a Ravenna, Forlì e Cesena.
La Regione ha stimato in 8,8 miliardi i danni complessivi. Resta da capire quanto stanzierà il governo. Durante il vertice di giovedì con il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e alcuni sindaci, il ministro della protezione civile Nello Musumeci ha ’avvertito’: "Il governo non è un bancomat". Apriti cielo. Le sue parole hanno scatenato un putiferio, pure a Rimini. "In pratica il ministro – attacca il sindaco e presidente della Provincia, Jamil Sadegholvaad – contesta agli amministratori locali di cercare di ‘fare la cresta’ sulla conta dei danni. Ma se solo i comuni dell’alta Valmarecchia, tra frane e dissesti, lamentano danni per 25 milioni. Comuni governati da centrosinistra e centrodestra: l’alluvione non vota". Per il sindaco "l’atteggiamento sprezzante del ministro cozza con il rispetto tra istituzioni che, specie davanti a drammi e tragedie collettive, non è forma ma sostanza. Non è la prima volta che registro questa ansia da prestazione". Neanche il deputato Pd Andrea Gnassi fa sconti: "Autorevoli membri di governo fanno video e selfie e mostrano vicinanza, a partire dalla Meloni. Annunciano aiuti e risarcimenti fino al 100%. Dopo un mese di parole, i fatti sono che il governo è assente e infastidito di fronte alla richieste di agire. E le parole di Musumeci offendono i cittadini dell’Emilia Romagna: il ministro chieda scusa e chiarisca a chi è nel fango".
Immediata la replica della senatrice di Fratelli d’Italia, Domenica Spinelli: Non passa un giorno senza che un esponente del Pd non tenti di buttare in politica la questione, sminuendone quanto fatto dal governo e sollevando polemiche inutili e false. La vera ansia pare l’abbiano quelli che, come il sindaco di Rimini, accusano il governo e cercano di screditarlo pensando di arrecargli danni a livello di consenso. Così facendo si attira soltanto l’attenzione sull’azione di governo, e sul lavoro che il ministro Musumeci sta facendo per la nostra regione. Ma i cittadini hanno aperto gli occhi e il Pd teme un governo troppo efficace apra gli occhi anche ad altri".