"Non ho suonato da mia sorella... forse c’era il portone aperto come al solito?" O forse, per andare da Louis, "potrei essere passato da sotto", cioè del garage sotterraneo del condominio di via Del Ciclamino, là dove è stata assassinata, con quasi trenta coltellate, Pierina Paganelli. Cambia parzialmente versione Loris Bianchi, il fratello di Manuela, nuora dell’ex infermiera 78enne vittima del delitto che da quasi un mese e mezzo monopolizza l’attenzione dei media di tutta Italia e degli investigatori della squadra mobile di Rimini, guidata dal vice questore aggiunto Dario Virgili. Davanti alle telecamere del programma Rai Chi l’ha visto?, Loris ha ripercorso il giorno dell’omicidio, il 3 ottobre scorso. Nel corso delle varie interviste concesse ai giornalisti, Bianchi ha sempre negato di essersi recato nel seminterrato in cui è stata aggredita a morte la Paganelli. Un’affermazione che, davanti ai microfoni di Chi l’ha visto?, lo stesso Loris è arrivato però al punto di mettere in dubbio, ritenendo plausibile che quel giorno fosse passato dal garage per andare a trovare l’amico Louis Dassilva, il 33enne senegalese vicino di casa di Pierina e presunto amante della sorella Manuela Bianchi, coinvolto solo il giorno prima in un brutto incidente in moto.
"Mi vengono i brividi – ha detto Loris in un’intervista rilasciata al programma – sono sempre stato convinto che non potessero trovare il mio Dna là sotto. In quel garage non ci passavo da una vita, invece forse ci sono passato proprio quel giorno..." Per Bianchi tuttavia non si tratterebbe di una ritrattazione o del tentativo di nascondere una verità, quanto piuttosto di un particolare di cui in un primo momento non si sarebbe ricordato. "Bisogna mettere in conto – ha aggiunto – che i ricordi delle persone possano mischiarsi: può capitare a chiunque di non riuscire a ricostruire un’intera giornata nei minimi dettagli, passo dopo passo, è una cosa normalissima". D’altra parte lo stesso Bianchi – il cui nome non è iscritto nel registro degli indagati – ha sempre collaborato attivamente con gli investigatori, rispondendo alle loro domande e fornendo tutto il materiale che gli è stato richiesto.
Nelle ultime ore, intanto, gli inquirenti - coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci - si sono a lungo concentrati sull’ascensore che collega gli appartamenti del civico 31 con il garage sotterraneo nel quale si trovano i box auto, incluso quello in cui Pierina ha parcheggiato la sua Panda rossa la sera del 3 ottobre. Martedì gli agenti della squadra mobile sono tornati in via Del Ciclamino, accompagnati da tecnici specializzati in impianti di elevazione. Stando ai rilievi, la sera del delitto, verosimilmente attorno alle 22.15, l’ascensore sarebbe rimasto bloccato per una quindicina di minuti in corrispondenza del seminterrato, prima di salire al terzo piano, lo stesso sul quale si trovavano anche Manuela, la figlia sedicenne e il fratello Loris, oltre a Dassilva e la moglie Valeria Bartolucci.
Lorenzo Muccioli