Dalle 14 fino a notte. Sotto torchio per la terza volta. Ieri gli inquirenti riminesi hanno voluto sentire nuovamente Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli, la donna uccisa con 29 coltellate il 3 ottobre scorso in via Del Ciclamino. Manuela è stata convocata in Questura e ci è rimasta per ore, alla presenza del sostituto procuratore Daniele Paci e degli agenti della squadra mobile, guidata dal vice questore aggiunto Dario Virgili. "È stato un colloquio per precisare alcuni elementi. La Bianchi non è indagata e al momento è stata sentita come persona informata sui fatti" ha confermato Davide Barzan, consulente della difesa che insieme all’avvocato Nunzia Barzan rappresenta la nuora Manuela, il fratello Loris Bianchi e Louis Dassilva, vicino di casa della vittima.
Il nuovo colloquio in Questura pare si sia reso necessario per verificare alcuni particolari emersi dopo il sequestro, la settimana scorsa, del cellulare della figlia minorenne di Manuela che la sera dell’omicidio era in casa con la madre e lo zio Loris e di fatto costituirebbe l’alibi per i due fratelli. Chiarimenti sarebbero stati chiesti anche sulle foto scattate al fratello mentre giocava con il cane sul pavimento e poi inviate al cellulare della figlia e dello stesso Loris. Quelle immagini confermerebbero la presenza di Loris in via del Ciclamino fino alle 23, mentre la nipote, sentita dagli inquirenti, aveva indicato intorno alle 22.15 l’uscita di casa dello zio, almeno in un primo momento.
Ad un mese quasi dell’omicidio della pensionata testimone di Geova, il fascicolo aperto dalla Procura è ancora a carico di ignoti. Il colloquio di Manuela in Questura è stato preceduto ieri mattina da un’altra visita, quella di Ezio Denti, investigatore privato ed ex consulente di Manuela, Loris e Louis. Denti è rimasto negli uffici di piazzale Bornaccini per alcune ore. "È stato un colloquio amichevole con gli investigatori. Ci siamo confrontati su quella che potrebbe essere stata la dinamica dei fatti senza profili accusatori". Nei giorni immediatamente successivi al delitto, Manuela si era vista sequestrare due taglierini con una lama di cinquesei centimetri. Sia lei, che Loris che Dassilva hanno accettato di farsi prelevare Dna e impronte digitali. Gli inquirenti riminesi hanno inviato tutto il materiale repertato e acquisito dall’inizio delle indagini al laboratorio della polizia Scientifica di Roma. Lì dove sotto la lente stanno passando al setaccio quel materiale che è stato portato via da casa di Manuela, del vicino di casa Louis, così come da casa e automobile del fratello Loris Bianchi e dall’appartamento del papà di Manuela nonché consuocero della vittima Duilio Bianchi.
Lorenzo Muccioli