Sessantamila riminesi in meno alle urne rispetto al 2020. La nostra provincia, ancora una volta, maglia nera dell’affluenza. I numeri dicono che il primo partito è stato, ancora una volta, quello dell’astensionismo. Qui, più che altrove. Alle regionali questa volta hanno votato 116.387 elettori, pari al 40,7% degli aventi diritto al voto. Nel 2020 i votanti erano stati 175.450 nella nostra provincia. Numeri su cui i nostri politici faranno bene a riflettere.
Venendo ai dati, il centrodestra – come sottolineato ieri – ha prevalso in 14 dei 27 comuni al voto. Ma è andato sotto in molti comuni sopra i 10mila abitanti, fatta eccezione per Riccione e Bellaria. Il centrosinistra ha vinto a Rimini, Cattolica, Santarcangelo, Misano, Verucchio, Coriano. Il Pd torna a essere il primo partito in 19 comuni su 27. Il risultato migliore a Santarcangelo, la città di Alice Parma (eletta con quasi 10mila preferenze): i dem qui hanno strappato il 55,5%. Pensare che a Santarcangelo, alle regionali del 2020, era balzata in testa la Lega con il 35,3%, mentre il Pd si era fermato al 35%. A Rimini il Pd ha preso quasi 20mila voti e il centrosinistra è arrivato complessivamente a 25.604, contro i 13.281 di Fratelli d’Italia, i 2.540 della lista civica della Ugolini (la spinta di Cl si è fatta sentire), i 2.327 di Forza Italia e i 2.103 della Lega.
Ecco: la Lega è quasi scomparsa dai radar. In provincia ha preso il 4,7%. Il risultato migliore lo ha fatto a San Leo (13,7%). Quattro anni fa era il primo partito in provincia e in moltissimi comuni. A beneficiare del crollo della Lega sono stati Forza Italia e, soprattutto, Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni è in testa su tutti a Casteldelci, Gemmano, Montecopiolo, Montefiore, Montescudo - Montecolombo, Morciano, Saludecio, Sassofeltrio. Forza Italia risale al 7,1% (era al 4% quattro anni fa), sfonda a Riccione (18,6%) grazie all’ex sindaca Renata Tosi, candidata degli azzurri, e a Bellaria (14,4%), governata dal primo cittadino azzurro Filippo Giorgetti.