E’ ufficialmente partita la richiesta del Comune all’Agenzia del Demanio per l’acquisizione del Talassoterapico con il terreno circostante. Il sindaco Jamil Sadegholvaad ha inviato una lettera indirizzata al Demanio con la quale il Comune manifesta formalmente l’interesse all’acquisizione del Talassoterapico di Miramare tramite sdemanializzazione. Oggi l’edificio e il lotto sono in concessione al Comune, ma c’è una data di scadenza, il 2031. Tra sei anni il bene tornerà al Demanio. Un termine ravvicinato per un imprenditore o una società che voglia investire nell’area venendo a patti con il Comune. Inoltre a due passi l’amministrazione comunale vuole rilanciare la Novarese, per troppo tempo rimasta una incompiuta, inserendola in un grande progetto di rilancio dell’area possibile solo se a farne parte è anche il Talassoterapico, o Rimini Terme. Ecco dunque la logica dietro alla lettere inviata all’Agenzia, e annunciata nei giorni scorsi al momento della firma del Piano città tra Comune e Demanio. L’area del Talassoterapico è ampia 16mila metri quadrati, su cui insiste l’edificio.
"La volontà del Comune - precisano dal municipio - è quella di poter accedere alla sdemanializzazione dell’immobile, che diversamente dovrebbe essere incamerato dall’Agenzia del Demanio a scadenza della concessione, per far sì che l’amministrazione possa disporre in modo unitario di tutto il comparto che comprende anche l’ex colonia Novarese". A quel punto "la omogeneità sotto il profilo patrimoniale porterebbe a superare quello che oggi rappresenta un ostacolo dal punto di vista del recupero e dello sviluppo dell’area. L’obiettivo è quello di poter sviluppare un progetto in linea con le previsioni urbanistiche legate all’ambito ricettivo e del benessere legato all’attività termale, accompagnata da una miglior valorizzazione del contesto naturale". La prima mossa è stata fatta con la lettera. Ora servirà pazienza perché, come ha lasciato intendere l’Agenzia, il processo di sdemanializzazione richiede tempo.
Andrea Oliva