La lectio magistralis del cavalier Violante

Il presidente emerito della. Camera dei Deputati è stato. protagonista al teatro Concordia. con gli studenti del Classico

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Due giorni in visita a San Marino per il presidente emerito della Camera dei Deputati Luciano Violant. Nella serata di martedì si è svolta la cerimonia di conferimento al presidente del grado di Cavaliere Grand’Ufficiale dell’Ordine Equestre di Sant’Agata. "Luciano Violante – ha detto il segretario di Stato all’Istruzione, Andrea Belluzzi – può essere considerato a pieno titolo un amico illustre della nostra Repubblica, un ambasciatore della nostra comunità e dei suoi valori in Italia e nel mondo".

"Nel corso dell’attività di un esponente delle istituzioni – ha detto Violante durante la cerimonia – capita spesso di ricevere riconoscimenti da parte di altri Paesi. In genere, però, questi

riconoscimenti, anche importanti, che mi sono stati attribuiti erano rivolti alla carica istituzionale che in quel momento ricoprivo. Oggi percepisco che l’onorificenza che il Magistero dell’Ordine Equestre di Sant’Agata ha deciso di conferirmi è rivolta principalmente alla mia persona e all’amicizia che mi lega a questa antica Repubblica e di questo vi ringrazio e sono onorato". Ieri, al Teatro Cinema Concordia, davanti a una platea composta dagli studenti delle classi quinte e del triennio del liceo classico della scuola secondaria superiore, il presidente Violante ha tenuto una lectio magistralis dal titolo: ‘Antigone, Edipo, Creonte. Diverse idee di giustizia’, riflettendo sull’attualità politica e giuridica,

attraverso il ricorso alla lente della mitologia greca e della letteratura.

I ragazzi, dopo aver ascoltato con attenzione, hanno formulato una serie di domande al presidente su diversi tematiche quali la giustizia, la pena di morte, l’utilizzo dei dati personali, la recente emergenza sanitaria, il carcere e le misure alternative alla detenzione. Violante, a conclusione della sua conferenza, ha esortato gli studenti a "prendere parte", a informarsi, a capire da che parte stare. In pratica, a non essere indifferenti.