È stata una delle estati più difficili, questa, per il turismo. L’alluvione di maggio e l’aumento generalizzato dei prezzi hanno inferto un duro colpo alla Romagna. Ma se Rimini ha contenuto i danni, lo deve soprattutto agli stranieri. Dati Istat alla mano, da gennaio a luglio i pernottamenti (le presenze) dei vacanzieri arrivati dall’estero sono stati pari a un milione e 232mila, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma in calo dell’8,6% sul 2019.
Nonostante sia riuscita a tenersi stretti i tedeschi e a ’intercettare’ i turisti di altri paesi, Rimini continua a soffrire (non potrebbe essere altrimenti) per la mancanza dei russi. I turisti di Mosca e dintorni valevano una bella fetta del mercato estero, con un indotto di svariate decine di milioni di euro all’anno per gli hotel e le altre attività. Il mercato russo negli anni a Rimini è andato progressivamente calando, dopo il fallimento di Aeradria. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno fatto il resto. I dati (vedi il grafico qui al centro) parlano da soli. Nel 2013, dopo anni di continua crescita, la città di Rimini ha raggiunto il picco massimo di turisti dalla Russia. Quell’anno gli arrivi erano stati oltre 183mila e le presenze quasi 856mila. Stimando in 100 euro – secondo gli studi di settore – l’indotto dei russi per ogni giorno di permanenza, nel 2013 i turisti da Mosca e dintorni avevano generato un volume d’affari di quasi 86 milioni di euro. Il fallimento di Aeradria, dichiarato nel novembre 2013, e la gestione provvisoria dell’aeroporto (affidata al curatore fallimentare Renato Santini) hanno avuto da subito forti ripercussioni sul mercato russo e nel 2014 sono calati arrivi (153mila) e presenze (780mila). Con la gestione di Airiminum non si è più riusciti a tornare a quei livelli: nel 2015 quasi 347mila le presenze, poi aumentate di anno in anno, fino alle 468mila del 2019. Il Covid ha dato una mazzata pesantisima a tutto il turismo, non solo a quello russo, e poi è scoppiata la guerra in Ucraina, con le conseguenze che sappiamo. Il risultato? Mentre i russi continuano a fare le vacanze in altre località, quest’anno a Rimini ne sono arrivati solo 4mila e le loro presenze sono state in tutto 16mila.
Manuel Spadazzi