Un dipendente di una nota azienda di Rimini, licenziato dopo 16 anni di servizio, ha ottenuto giustizia grazie alla decisione del Tribunale del Lavoro che nei giorni scorsi ha dichiarato nullo il provvedimento e ordinato il suo reintegro sul posto di lavoro. Il caso risale a marzo 2024, quando il lavoratore, assunto nel 2008 come impiegato nella sede di Rimini dell’azienda, è stato licenziato per un presunto furto di merce all’interno dei magazzini dell’impresa. In particolar modo si trattava di alcune bottiglie di vino che – secondo la ricostruzione fatta dai responsabili della ditta – erano state trafugate e poi occultate in un nascondiglio situato all’interno dello stabile, venendo in seguito rinvenute.
Il dipendente, assistito dall’avvocato Paolo Lombardini, ha presentato ricorso contro il licenziamento, negando fermamente le accuse mosse nei suoi confronti. Ha sottolineato che durante i suoi 16 anni di lavoro non aveva mai ricevuto richiami o segnalazioni disciplinari e che, pertanto, il licenziamento risultava ingiustificato.
Il giudice del lavoro ha accolto la richiesta del lavoratore, evidenziando che l’azienda non era riuscita a provare la giustificazione per la "giusta causa" di licenziamento. In particolare, il legale rappresentante dell’azienda, che non si è presentato in udienza, non ha fornito elementi sufficienti a sostenere le accuse di furto. La legge 604 del 1966 impone infatti al datore di lavoro l’onere di provare i motivi che avevano sorretto il licenziamento per giusta causa.
Inoltre, oltre al reintegro del lavoratore, il Tribunale ha stabilito che l’azienda dovrà corrispondere un’indennità pari a circa 30mila euro, calcolata sulla base della retribuzione che il dipendente avrebbe percepito se non fosse stato licenziato. A carico dell’impresa anche 4.600 euro di spese legali.
L’avvocato Lombardini, commentando la decisione assunta dal giudice del lavoro di Rimini, ha fatto sapere di aver chiesto un incontro con i vertici aziendali per discutere non solo dei danni economici, ma anche dei danni morali e relazionali. "Il licenziamento ha avuto gravi conseguenze sulla vita del mio assistito, causando sentimenti di sfiducia e imbarazzo tra familiari, amici e conoscenti", ha dichiarato il legale.