MANUEL SPADAZZI
Cronaca

La crociata di Pasqua Preside vieta benedizioni ma il sindaco le impone con un’ordinanza

Il provvedimento di Mauro Giannini per le scuole di Pennabilli "Un prete è stato respinto, poi è arrivato lo stop con una circolare. Non ci sto: questo significa rinnegare le nostre radici cristiane".

La crociata di Pasqua  Preside vieta benedizioni  ma il sindaco le impone  con un’ordinanza

La crociata di Pasqua Preside vieta benedizioni ma il sindaco le impone con un’ordinanza

di Manuel Spadazzi

Ordina "di consentire ai sacerdoti le benedizioni pasquali nelle scuole", anche durante le lezioni. E di permettere, agli studenti che non sono di fede cattolica, "di allontanarsi momentaneamente" dalle classi. L’ha voluto mettere nero su bianco con un’apposita ordinanza, il sindaco di Pennabilli Mauro Giannini. Lo stesso che a Natale aveva firmato un’ordinanza che imponeva ai suoi cittadini di "essere felici". Lo stesso Giannini che, due mesi prima, era balzato agli onori delle cronache per aver scritto sui social: "Morirò in camicia nera".

Due gli episodi che hanno portato Giannini a ’imporre’ le benedizioni. Il primo "è stato sabato, quando a Maiolo è stato impedito a un sacerdote di entrare nella scuola materna ed elementare per la benedizione pasquale". La scuola di Maiolo fa parte dell’istituto comprensivo di Pennabilli e martedì la dirigente ha inviato alle famiglie una circolare per avvertirle che "le benedizioni pasquali sono possibili rigorosamente al di fuori dell’orario delle attività didattiche". E questo "è il secondo fatto – continua Giannini – che mi ha spinto a firmare l’ordinanza". In cui il sindaco, anche per ’motivare’ il suo provvedimento, cita entrambi gli episodi. Per Giannini "la circolare che vieta le benedizioni pasquale a scuola durante le lezioni è inefficace giuridicamente, e inaccettabile sotto tutti i punti di vista. Perché significa rinnegare le nostre radici cristiane, la nostra identità. E privare studenti e famiglie di un momento bello". Giannini ha firmato l’ordinanza senza tentare prima di chiarirsi con la dirigente dell’istituto comprensivo di Pennabilli, Annalisa Celli. "Non mi confronto con chi prende simili decisioni. Non ci sto. Come si fa a bloccare un preve che si presenta a scuola per benedire gli alunni e gli insegnanti?". Ieri abbiamo provato più volte a cercare la dirigente scolastica al telefono, ma non si è mai fatta trovare.

Giannini invece di telefonate e messaggi ne ha ricevuti tanti. Il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi si è complimentato "per la scelta coraggiosa di Giannini" e lancia la proposta di "fare le benedizioni nelle scuole durante l’ora di religione". Il sindaco si è confrontato in queste ore anche con monsignor Andrea Turazzi, il vescovo della diocesi di San Marino e del Montefeltro, di cui fa parte Pennabilli. E alla fine Turazzi ha deciso di intervenire nel dibattito.

"Laicità, dialogo, identità, inclusione. Sono tutte parole importanti – scrive Turazzi – perché richiamano grandi valori di convivenza, anzi di fraternità. Non trovo contraddizioni e incomunicabilità tra la laicità e il Natale e la Pasqua con i loro segni". Secondo il vescovo "sulla presenza di questi segni nelle scuole credo occorrano il dialogo e il rispetto reciproco. La visita del parroco, nelle modalità convenute con il dirigente scolastico, per un saluto e un augurio e, per chi è credente, per il segno della benedizione, credo possano essere vissuti come un momento gioioso e bello per tutti". Sull’inclusione a scuola "ci sono tante esperienze positive". "Ora non è tempo di battaglie, come ci ricorda il Papa, semmai di fraternità – conclude – Ma il dibattito deve coinvolgere i genitori, i primi responsabili dell’educazione dei figli, molto prima dello Stato".