Ieri mattina Rimini ha reso omaggio a Enzo Tortora, una figura iconica del giornalismo e della televisione italiana, dedicandogli la rotatoria tra le vie Flaminia, Pascoli e Flaminia Conca. L’intitolazione, che coincide con il giorno del suo compleanno, rappresenta un tributo sentito a un uomo che ha incarnato l’integrità, la resistenza e l’impegno per la verità e i diritti civili.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco Jamil Sadegholvaad, l’assessore alla toponomastica Francesco Bragagni, l’ex Senatrice Francesca Scopelliti, compagna di Tortora, e rappresentanti delle associazioni Radicali Riminesi e +Europa Rimini, oltre a numerosi cittadini.
Nato a Genova il 30 novembre 1928, Tortora ha segnato la storia della televisione italiana con programmi innovativi come Portobello, record di ascolti e pietra miliare del piccolo schermo. Giornalista, attore e politico, la sua carriera è stata segnata da un episodio doloroso e controverso: l’arresto nel 1983 con accuse infondate di associazione camorristica e traffico di droga. Vittima di errori giudiziari e false testimonianze, Tortora affrontò un calvario che scosse profondamente l’opinione pubblica. Dopo sette mesi di carcere e una lunga battaglia legale, venne assolto con formula piena nel 1986. La sua vicenda lo trasformò in un simbolo della lotta per la giustizia e lo portò a sostenere il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati nel 1987. Il ritorno in televisione con la storica frase "Dunque, dove eravamo rimasti…" simboleggiò la sua rinascita personale e professionale. Tuttavia, la sua vita si concluse prematuramente nel 1988, lasciando in eredità un messaggio di resilienza e ricerca della verità.
Oggi Rimini renderà omaggio a un altro grande nome del giornalismo, Sergio Zavoli, dedicandogli l’area pedonale tra viale Tiberio e la Piazza sull’Acqua, nel cuore del Borgo San Giuliano. Con queste iniziative, la città riafferma il valore della memoria e dell’impegno civile.