FEDERICO TOMMASINI
Cronaca

Joshua, un riminese a Sanremo: "L’Ariston dà emozioni uniche"

Il cantante classe 1995 è in gara con ‘La mia parola’, insieme a Tormento, Guè e Shablo

Joshua (al centro) sul palco dell’Ariston durante la prima serata di Sanremo

Joshua (al centro) sul palco dell’Ariston durante la prima serata di Sanremo

Le notti di Sanremo sono entrate nel vivo e con loro è iniziata anche l’avventura di Joshua sul palco dell’Ariston. La scena del Festival è la più importante mai solcata fino ad ora dall’artista riminese che insieme a Tormento e Guè ha cantato 'La mia parola’, brano prodotto da Shablo. Una traccia dai toni black che si apre proprio con la voce di Joshua, traghettatore del pubblico in atmosfere gospel e blues, intervallate perfettamente con le barre dei compagni sul palco. Anche il ritornello è il suo, firmato dalla voce inconfondibile, accompagnata dalle note di un pianoforte che si mischiano alla perfezione con l’atmosfera del brano.

Quello di martedì è stato il debutto assoluto di Joshua Bale, classe 1995, andato in scena proprio a metà serata, accompagnato dall’esperienza di Guè e Tormento, e da Shablo. "Con il fatto che siamo in quattro sono più tranquillo – ha detto Joshua prima della sua esibizione all’Ariston –. Anche se è la prima volta su un palco così grande ci si dà una mano alla fine. Per un discorso di scaramanzia non mi sono dato aspettative, anche perché alla fine non va mai come speri: qualsiasi cosa arrivi va bene".

Un’avventura, quella di Joshua, iniziata a Rimini. Già da piccolo il suo destino era scritto, infatti mamma e papà sono dei creativi e il piccolo di casa ci ha messo poco ad appassionarsi all’arte e alla musica. Il primo amore è stato quello per le percussioni e poi l’incontro che gli avrebbe cambiato la vita, quello con il canto, l’r&b e il soul. Da lì Joshua non ha perso tempo e si è subito trasferito a Milano per inseguire il suo sogno, incoronato dall’incontro con Shablo, il producer che proprio due giorni fa gli ha dato la possibilità di esordire a Sanremo. "Il pezzo inizialmente nasce per un disco e non per Sanremo – continua l’artista –. Poi qualche mese fa ero ad Amsterdam, ero sotto la doccia e vedo sei chiamate perse di Shablo. Non succede mai che telefona così insistentemente e così mi sono preoccupato. Lo richiamo e mi confessa che avevamo proposto il pezzo a Sanremo. Ha sganciato la bomba e poi mi ha lasciato quattro giorni con i miei pensieri in testa".

Domande che hanno trovato una risposta proprio sul palco dell’Ariston, dove Joshua tornerà stasera. Domani sera invece il quartetto farà ascoltare qualcosa di diverso e salirà sul palco insieme a Neffa per la serata dei duetti con Aspettando il sole, un omaggio alla storia dell’hip hop italiana. "È un grandissimo onore fare miei parte di quei brani, perché sia Tormento che Neffa mi hanno permesso di re-interpretare ciò che dovrò fare sul palco, senza seguire uno schema – conclude l’artista –. La cosa che mi ha gasato di più è che entrambi mi hanno fatto i complimenti".

Federico Tommasini