L’accusa è quella di avere approfittato delle sedute psicologiche, fatte anche di ipnosi, per ‘convincere’ la paziente a fare sesso con lui. Ora lo psicoterapeuta, un riminese, di 52 anni, è indagato per violenza sessuale. Il pubblico ministero, Davide Ercolani, ha già chiuso l’inchiesta e inviato l’avviso di conclusione indagini, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio.
La vicenda risale alla fine del 2019, quando la presunta vittima, 25 anni, sporge una dettagliata denuncia nei confronti del suo terapeuta. La ragazza soffre di crisi di ansia e nonostante abbia tentato con altri psicanalisti, non è riuscita ancora a venirne fuori. Finchè contatta l’ennesimo psicoterapeuta, di cui ha sentito parlare molto bene. Secondo il suo racconto, sono due le sedute a cui la giovane si sottopone, nel corso delle quali il professionista usa tecniche di iperventilazione, digitopressione e anche ipnosi. Ma solo dopo aveva realizzato di quello che era successo in quello studio. E cioè che mentre lei si trovava in uno stato in cui si sentiva quasi stordita, lo psicologo l’aveva indotta a fare sesso con lui. Nella denuncia, la riminese racconta quasi nei dettagli tutti i passaggi che in quei momenti ha vissuto come in un sogno. Era completamente in sua balia, ha detto, e ha fatto quello che lui le chiedeva di fare.
Soltanto qualche giorno dopo dopo la seconda seduta realizza veramente quello che le è accaduto. Non ha sognato, quelle cose sono avvenute davvero, ma senza che lei lo volesse. Non era in condizioni di difendersi, perchè era psicologicamente del tutto in balia dell’uomo. Una presa di coscienza che l’ha sconvolta, così invece di presentarsi al terzo appuntamento con il terapista, ha deciso di andare a denunciarlo. La ricostruzione della giovane è troppo dettagliata, lei è sconvola e il pubblico ministero nomina un consulente, per effettuare una perizia che accerti come sono andate le cose.
I risultati del lavoro del perito sono arrivati poco tempo fa, e non ci sono dubbi sulle sue conclusioni. Secondo la ricostruzione dell’esperto è tutto vero: in quei momenti la ragazza si trovava in condizioni di inferiorità psichica, in quanto lo psicoterapeuta le aveva inibito la possibilità di essere consapevole di quello che le accadeva, e quindi non era certo in grado di essere consenziente. A quel punto il pubblico ministero ha deciso di chiudere le indagini e ora il professionista dovrà rispondere di violenza sessuale.