Rimini, 27 settembre 2024 – Una donna di 32 anni ha dato vita, la scorsa notte, ad un folle inseguimento nelle strade di Rimini e Riccione. Manovre spericolate in mezzo al traffico, vie imboccate contromano: il tutto con la conducente che si era messa al volante dopo aver esagerato con l’alcol. Non solo: dopo essere riusciti a interrompere la sua fuga, gli agenti della polizia di Stato hanno trovato, nel bagagliaio della macchina, ben 42 pasticche di Mdma.
L’episodio è avvenuto tra mercoledì e giovedì, quando, nella zona del Ghetto Turco, una pattuglia ha tentato di fermare una Ford Ka per un controllo di routine. A bordo c’era proprio la 32enne insieme ad un’amica che si trovava sul sedile del passeggero. La conducente, dopo essersi inizialmente fermata, ha improvvisamente accelerato, dando il via a una fuga spericolata. La corsa sfrenata, durata diversi chilometri, ha visto la donna ignorare completamente qualsiasi regola: ha percorso strade contromano, attraversato incroci con il semaforo rosso e superato abbondantemente i limiti di velocità, arrivando a toccare i 170 km/h. La fuga si è conclusa solo a Riccione, quando la 32enne si è trovata intrappolata in una strada senza uscita, consentendo agli agenti di bloccarla.
I poliziotti fin da subito si sono resi conto che la donna era ubriaca: circostanza confermata anche dall’etilometro che ha registrato un tasso alcolemico di 1,55 g/l. Durante la perquisizione dell’auto, gli agenti hanno scoperto nel bagagliaio, nascoste all’interno di un paio di scarpe, 42 pasticche di ecstasy. La successiva perquisizione nell’appartamento condiviso con il compagno 22enne ha portato al ritrovamento di ulteriori 10 pasticche di ecstasy, 20 grammi di ketamina, 10 di marijuana e un bilancino di precisione. La donna è stata quindi arrestata con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale (a cui si aggiungono le accuse di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e guida in stato di ebbrezza), mentre il compagno è stato denunciato a piede libero. Ieri, la 32enne - difesa dall’avvocato Piergiorgio Tiraferri – è comparsa davanti al giudice per il processo per direttissima. Dopo la convalida dell’arresto, il magistrato ha disposto per lei l’obbligo di firma quotidiano fino alla prossima udienza, fissata per il 17 ottobre. Al giudice ha spiegato di non essere una spacciatrice, ma di limitarsi ad un uso personale della droga. "Sono andata in ansia, non so cosa mia sia preso" ha aggiunto chiarendo i motivi che l’hanno portata a fuggire dalla polizia durante il controllo.