REDAZIONE RIMINI

Insegnanti in riunione, protestano i genitori

Le frequenti assemblee sindacali organizzate durante l’orario scolastico hanno creato malcontento e tanti disagi

Insegnanti in riunione, protestano i genitori

Mettono nero su bianco i disagi ai quali sono stati costretti a far fronte negli ultimi giorni. Lo fanno scrivendo ai sindacati. Una lettera nella quale alcuni genitori degli alunni delle scuole per l’infanzia, elementari e medie, lamentano l’assenza ripetuta degli insegnati, impegnati alle assemblee sindacati, dopo il rinnovo del contratto della Pubblica amministrazione. "Chiusura ripetuta della scuola e servizio mensa non sempre garantito – scrivono i genitori ai sindacati. E tutto questo nel giro di due o tre settimane. Siamo consapevoli dell’importanza del ruolo dei sindacati e dei diritti, ma noi registriamo l’ennesimo disagio creato ai bambini. Dopo anni di pandemia si trovano a subire ancora ripetute discontinuità didattiche e compiti accumulati". Nella loro lettera i genitori chiedono che le assemblee per gli insegnanti siano organizzate al di fuori dell’orario scolastico. Così da creare minor disagio possibile". Non si fa attendere la replica del sindacato in un momento di fermento in Repubblica. Fatto di passi in avanti decisi con il rinnovo di diversi contratti di lavoro scaduti. Ma anche con uno sciopero alle porte, quello in programma venerdì.

"Teniamo a precisare – sottolineano le tre sigle sindacali del Titano, Cdls, Csdl e Usl – che le dieci ore di permesso sindacale a cui hanno diritto tutti i dipendenti pubblici, non vengono usate tutte ogni anno. Anzi, in molti casi ne vengono utilizzate solo una parte, proprio per ridurre al minimo i disagi che sappiamo si vengono a creare, ad esempio, quando vengono coinvolti gli insegnanti". Questo periodo fa, quindi, eccezione. "Quest’anno – sottolineano – sono state organizzate in tempi ravvicinati assemblee su temi di grande rilevanza come la politica dei redditi, che riguarda i lavoratori di tutti i settori, e il rinnovo del contratto del settore pubblico, non rinnovato da ben 12 anni. Di fronte ad argomenti di così vasta portata, non era pensabile che gli insegnanti non avrebbero dovuto utilizzare i permessi sindacali, al pari di tutti gli altri lavoratori, per partecipare alle assemblee sia intercategoriali che specifiche per il contratto della Pa".

E proprio pensando a queste ultime "ricordiamo che tutti i dipendenti pubblici, tra cui gli insegnanti, sono anche chiamati ad esprimere il proprio voto". E, in chiusura, i sindacati ’pizzicano’ il governo. "Va infine rilevato che se il governo non avesse portato così alle lunghe la questione della politica dei redditi – dicono – negando per molti mesi l’avvio di un seppur minimo confronto con il sindacato, le assemblee intercategoriali, che hanno preceduto quelle per il contratto Pa, non sarebbe stato necessario organizzarle".