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Infermieri di famiglia: si parte da San Giovanni

I sanitari operativi dall’inizio dell’anno prossimo. Tamagnini (Ausl): "Figure fondamentali per l’assistenza e la prevenzione"

Infermieri di famiglia: si parte da San Giovanni

Sarà operativa a inizio 2024, prima a San Giovanni in Marignano e anche a Riccione, Misano e in alcuni comuni della Valconca la nuova figura dell’infermiere di famiglia e di comunità. "La sperimentazione di questa figura è èartita in Valmarecchia nel febbraio scorso e sarà attivata, nel corso del 2024, anche in tutto il territorio del distretto socio-sanitario di Rimini sud, quindi anche a Riccione e a Misano. Ma si partirà da San Giovanni in Marignano", conferma dall’Ausl Mirco Tamagnini, il direttore del distretto sanitario di Riccione e anche di quello di Rimini. Una nuova figura sanitaria davvero importante e che sosterrà il territorio e la popolazione nei suoi bisogni sanitari.

"L’infermiere di famiglia opererà a stretto contatto con la popolazione e coprirà così tutte le fasi della prevenzione – spiega l’Ausl – Da quella primaria, agendo su tutti quei fattori di rischio di malattia attraverso l’educazione sanitaria (dieta, lotta al tabagismo, attività fisica), alla secondaria, promuovendo l’adesione alle vaccinazioni, ai test di screening e agli esami previsti per diagnosticare precocemente le malattie". Il tutto avverrà "in stretta integrazione e collaborazione con il dipartimento di sanità pubblica e i vari servizi afferenti". Ma gli infermieri di famiglia garantiranno anche tutti quegli interventi "utili a evitare le riacutizzazioni di malattie croniche". Di fatto avrà una sua "sede" fisica sul territorio ma poi potrà effettuare interventi di assistenza infermieristica diretta, anche a casa, interverrà in piena collaborazione con i medici di famiglia e i pediatri, sulla base dei bisogni delle persone.

"Le nuove norme – dice ancora Tamagnini – identificano gli infermieri di famiglia e di comunità come le figure professionali di riferimento che assicurano assistenza sanitaria ai diversi livelli di complessità, in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità in cui opera. Il tutto avendo come obiettivo finale quello di fornire risposte unitarie, accessibili, eque e sostenibili per tutti i cittadini. La nuova figura professionale evidenzia come prioritaria la necessità di orientamento della popolazione nella fruizione dei servizi".

Luca Pizzagalli