DONATELLA FILIPPI
Cronaca

"Inevitabile la riorganizzazione della scuola"

In commissione istruzione la relazione del gruppo di lavoro sui plessi: alle elementari in 10 anni si passerà dagli attuali 1.333 a 800 alunni

Il segretario di Stato all’Istruzione e alla Cultura di San Marino, Teodoro Lonfernini

Il segretario di Stato all’Istruzione e alla Cultura di San Marino, Teodoro Lonfernini

La scuola dell’infanzia conta 14 plessi, 1.194 posti, 817 iscritti attuali. Abbiamo già un bacino di riempimento su cui lavorare. Con il trend delle nascite, nel 2029-2030 gli iscritti saranno intorno ai 540. È una discesa vertiginosa. Snocciola i numeri in Commissione Istruzione il segretario di Stato Teodoro Lonfernini. E il quadro che esce dalla relazione del gruppo di lavoro sulla riorganizzazione dei plessi scolastici non è di certo roseo. "La relazione aveva un metodo di lavoro – spiega Lonfernini – quello di mettere al centro il benessere degli alunni e del personale. Dobbiamo creare un’area di comfort e sicurezza per le attività didattiche, la permanenza di alunni e personale nelle strutture scolastiche, cosa non sempre garantita. Siamo partiti dal dato numerico freddo, crudo e spiacevole delle nascite nel nostro Paese al 31 dicembre 2024. Dato che pone il livello di nascite a 149 nati nel 2024, c’è stata una decrescita vertiginosa verso il basso. Numero che nel 2025 sarà confermato, i dati danno a giugno nascite sulle 80 unità, per raggiungere a fine anno le 160 unità. Ahinoi, le previsioni non mostrano un cambiamento da qui ai prossimi cinque anni". Quindi, sarà logico e inevitabile prevedere una riorganizzazione. "Sulla scuola elementare – prosegue con i numeri il segretario di Stato – che conta 13 plessi e 1.333 alunni, con il trend delle nascite che abbiamo si prevedono nel 2034-2035 poco più di 800 iscritti".

Lonfernini si concentra poi sulle soluzioni. "Io non sono colui che tollera il fatto che i nostri Castelli siano sprovvisti di presidi scolastici. Sarò a favore del riuscire a mantenere, laddove possibile, aperte le scuole. Laddove non sarà possibile, che sia comunque organizzato un presidio scolastico: è fondamentale mantenere quei servizi che possano fare comunità". Poi la situazione di Città. "Vedere gli spazi semivuoti fa impressione. Questo significa accettare il fatto che vadano riorganizzati, su Città ad esempio con il servizio nido". E Chiesanuova? "Non è un problema al momento. Molto probabilmente la struttura delle elementari, di recente ristrutturazione, potrebbe essere utilizzata per altre aree. Ci sarà una preoccupazione: la scuola dell’infanzia ha un problema di adeguatezza della struttura, avrà un problema immediato tra tre anni. Per una semplice questione: a Chiesanuova è nato solo un bambino. Come si fa ad organizzare una scuola con un solo bambino?". Sulla riforma del calendario scolastico "è già in corso la valutazione. Vogliamo modellare in maniera adeguata tutti gli aspetti alle esigenze delle famiglie".