Cuffie nelle orecchie, musica alta. Un libro aperto davanti e gli occhi che scorrono tra le righe del testo mentre a bordo di un regionale da Rimini e diretto a Bologna si stava lasciando alle spalle il ponte dell’Immacolata tra le mura di casa per tornare all’ombra delle Due Torri e riprendere l’indomani le lezioni di Scienze biologiche. Così Vittoria Bellabarba domenica sera poco dopo le 20 è stata colta di sorpresa e "spaventata" dal violento urto con cui il treno regionale su cui viaggiava, nella penultima carrozza, è andato a sbattere contro un Frecciarossa fermo sui binari, all’altezza del tratto tra Forlì e Faenza. Prima il boato, la paura. Poi la confusione, l’attesa. Il freddo, quando l’impianto di riscaldamento ha smesso di funzionare.
Vittoria, una disavventura difficile da dimenticare...
"Assolutamente. E’ stata davvero una brutta esperienza per quell’improvviso momento in cui dal penultimo vagone ho avvertito il botto, l’urto e poi il colpo di coda".
Era sola in quel momento?
"Viaggiavo sola verso Bologna sì, ma nella mia carrozza eravamo in quattro".
Quali sono state le reazioni?
"Eravamo spaesati. Non capivamo cosa fosse successo. Quelli vicino a me stavano tutti bene però. Ma nella carrozza più avanti c’è chi è stato meno fortunato".
Cosa è accaduto?
"Ho visto un uomo sanguinante che nello sbalzo era volato in avanti sbattendo la testa. Con gli altri viaggiatori che lo stavano aiutando".
Tutt’altro che bei momenti.
"La paura è stata questione di pochi secondi. Quelli successivi all’urto. Più che altro è stato il non capire cosa fosse successo. Ricordo che non viaggiavamo a forte velocità, anche per questo la tragedia è stata solo sfiorata".
E dopo il brusco arresto cosa è successo?
"Inizialmente si è spento il motore. Ma le luci e il riscaldamento hanno continuato a funzionare. Per il primo quarto d’ora siamo rimasti al nostro posto. Poi vedendo che nessuno veniva a dirci cosa fosse successo abbiamo chiesto conto al capotreno che ci ha riferito del tamponamento".
I soccorsi quando vi hanno raggiunti?
"Dopo una mezz’ora, quaranta minuti dall’incidente. Sono saliti a bordo medici e vigili del fuoco con le scale per trasportare fuori i feriti e prestare le cure a chi ne avesse bisogno. Io ho percorso il treno e visto che le carrozze davanti erano dissestate".
Quando finalmente siete riusciti a uscire?
"Dopo un’altra ora. Ci hanno fatti salire su un altro treno quando ormai nel regionale era venuta a mancare la luce e il riscaldamento. Poi abbiamo aspettato che salissero a bordo anche i passeggeri del Freccia. E poi siamo partiti".
In fin dei conti, a che ora è arrivata a destinazione?
"Sono arrivata a Bologna nel cuore della notte, per l’una e mezza".
f.z.