In attesa della serie tv “M. Il figlio del secolo”, adattamento del celebre romanzo di Antonio Scurati, Sky Documentaries ripropone in questi giorni il documentario del regista riminese Marco Bertozzi (foto), “Predappio in luce”. Girato quasi vent’anni fa e presentato per la prima volta alla Festa del Cinema di Roma nel 2008, il film offre una profonda e affascinante analisi della cittadina, luogo di nascita di Benito Mussolini e sede di complessi pellegrinaggi ancora oggi. Bertozzi, docente universitario e cineasta, utilizza in modo innovativo i materiali d’archivio dell’Istituto Luce per raccontare la radicale trasformazione architettonica e simbolica che Predappio ha subito durante il ventennio fascista. Da piccolo borgo di provincia, il paese è stato modellato dal regime per diventare un monumento al culto della personalità di Mussolini, assumendo un volto che ancora oggi porta con sé i segni e le contraddizioni di quell’eredità storica.
Il documentario, della durata di un’ora, si distingue per il suo approccio di “archeologia audiovisiva”, che intreccia immagini d’epoca con riflessioni contemporanee. Bertozzi indaga il rapporto che gli abitanti di Predappio hanno con il loro passato, interrogandosi su come una comunità possa convivere con una memoria così complessa e ingombrante. Attraverso il contributo di due storici della comunicazione di rilievo internazionale, Pierre Sorlin e David Forgacs, il film esplora le dinamiche dell’immaginario mediatico e architettonico costruito dal regime fascista.
L’aspetto innovativo dell’opera di Bertozzi risiede nella sua capacità di trattare un tema così delicato con equilibrio e profondità. “Predappio in luce” non si limita a narrare la storia del paese, ma diventa uno strumento per riflettere sulla costruzione dell’identità collettiva e sulla persistenza dei simboli del passato nel presente. L’opera invita a considerare come l’eredità del fascismo, spesso controversa e divisiva, continui a influenzare la realtà odierna, non solo a Predappio ma nell’intero Paese.
Questo documentario rappresenta anche un esempio del talento di Marco Bertozzi, figura di spicco nel panorama documentaristico italiano. Nato e cresciuto a Rimini, Bertozzi ha saputo unire la sua formazione accademica al suo sguardo da cineasta, creando opere che vanno oltre il semplice racconto storico per trasformarsi in autentiche esperienze di conoscenza e riflessione. Attraverso il lavoro di Bertozzi, Predappio emerge come un luogo dove il passato si intreccia con il presente, sollevando interrogativi su come affrontare, comprendere e superare le eredità storiche più difficili.