REDAZIONE RIMINI

In panne il gestionale dei medici: "Bloccate le ricette elettroniche"

Dottori di famiglia sulle barricate dopo l’ennesimo malfunzionamento del sistema per produrre impegnative. La denuncia dello Snami: "I disagi sono all’ordine del giorno, la Regione deve intervenire per una soluzione".

In panne il gestionale dei medici: "Bloccate le ricette elettroniche"

"Dottore le mie ricette? In farmacia non ci sono". Lo ripetono centinaia di pazienti e i medici non possono che allargare le braccia e scuotere la testa. "Il sistema gestionale che abbiamo non funziona come dovrebbe. Troppe volte ci impedisce di procedere con le ricette e le impegnative dei pazienti, e questo è un problema soprattutto per i malati cronici" premette Pietro Pesaresi segretario del sindacato dei medici di medicina generale Snami.

Senza ricette dematerializzate resta pur sempre la possibilità di farsi compilare dal medico quella rossa, come una volta, prima della pandemia.

Ma non è la stessa cosa. La ricetta rossa bisogna ritirarla dal medico. O si bussa in studio quando fa ambulatorio o si cerca di farla lasciare nella buchetta della posta o dove i medici hanno stabilito un luogo di recupero. Poi bisogna recarsi in farmacia. Insomma, bisogna spostarsi da casa più volte e per una persona anziana, una fragile o chi non dispone di un mezzo e si deve affidare a quelli pubblici, diventa tutto più difficile. Non va meglio con le impegnative. "Non sempre con le ricette rosse si riesce a prenotare con il Cup per un problema di codici". Il ritorno al passato non è certo un miglioramento visto che le ricette dematerializzate sono ormai diventate una comodità di cui il cittadino non vuole fare a meno. Ma il gestionale in tilt è molto più di una ricetta. "Il software gestionale che utilizziamo noi medici di base - prosegue Pesaresi - ci offre tutta la cartella cinica dei pazienti che non è nel nostro Pc, bensì in un server con cui noi ci colleghiamo attraverso questo sistema. Se ci sono problemi di rete o il software non funziona, tutto diviene difficile". Per risolvere il problema la cosa più banale che viene in mente è la sostituzione del software. "Purtroppo non lo possiamo fare perché questo sistema ce lo ha dato la Regione nel 2017, e i sindacati dei medici di base hanno firmato allora un accordo. Oggi non possiamo decidere di cambiarlo per nostra scelta, ed è per questo che ho scritto alla Regione lamentando le difficoltà del sistema. Fin da principio ha mostrato dei problemi, ma ultimamente i disagi sono all’ordine del giorno. Sta peggiorando sempre più". Dunque "si può prendere in considerazione anche l’ipotesi di cambiarlo con un altro", ma prima deve decidere la Regione. Se invece "è un problema di risorse economiche, allora va comunque trovata una soluzione perché non si può andare avanti così".

Andrea Oliva