Nessuno può mettere Baby in un angolo. Una frase iconica tanto quanto le canzoni e quei ‘balli proibiti’ complici di un successo inarrestabile. Dirty Dancing, il film con Patrick Swayze e Jennifer Gray, è un cult e continua a conquistare, anche la scena.
E al Teatro Carcano di Milano ha debuttato Dirty Dancing, ma in versione prosa, una novità per l’Italia. Nel cast la Romagna è in prima fila: nel ruolo dei protagonisti la cattolichina Vanessa Innocenti ‘Baby’ e in quello di Johnny il forlivese Gabrio Gentilini. A curare questa versione per il teatro è il regista Federico Bellone, che dieci anni fa aveva diretto l’edizione italiana del musical e due anni fa ha creato per il West End di Londra questo spettacolo più vicino al film.
Gli attori sono impegnati quindi a recitare e ballare, ma le canzoni ci sono tutte e funzionano come sulla pellicola. "Ormai ho perso il conto delle volte che ho visto il film – racconta Vanessa Innocenti – continuo a studiare ogni passo, ogni espressione, siamo emozionati. Saremo in scena al Carcano fino al 6 gennaio".
Cosa vedrà il pubblico? "È una versione più vicina alla prosa, simile al film. Ci stiamo basando sulla versione cinematografia, anche per le coreografie e a livello di traduzione del doppiaggio. Le persone hanno nelle orecchie quelle parole, gli spettatori dicono le battute con te. È un titolo amato, diventato un’icona pop e citato in altri film, ad esempio con la famosa scena del volo dell’angelo".
Che personaggio è Baby? "È una ragazza di 17 anni senza esperienza che sfida tutte le autorità per un ideale e per amore. È affezionata al padre, ma si butta a capofitto per aiutare un’altra donna e seguire il suo sogno. Il suo è un percorso di emancipazione. È uno spettacolo incentrato molto sul ruolo femminile".
Cosa prova a interpretare questo ruolo? "Rivivo il primo amore, l’innamoramento. La protagonista deve decodificare questi sentimenti e all’inizio non ci capisce niente. In questo spettacolo rido, piango, mi sento sexy".
Dopo Dirty Dancing? "Cinque anni fa mi sono trasferita a New York e lì ho studiato il metodo americano con Susan Batson. È un ambiente vario e dà tante opportunità. Ho fatto parte di una compagnia di ballo e ho lavorato molto attrice. Ho avuto anche una piccola parte nella serie The Gilded Age".
Lina Colasanto