"Impossibile non voler bene a quel ragazzo"

Mattia Zaccagni, da talento scartato a eroe nazionale. Dal debutto in serie C al gol in Nazionale agli Europei, dodici anni di determinazione e successo.

"Impossibile non voler bene a quel ragazzo"

"Impossibile non voler bene a quel ragazzo"

Talentuoso, ma con le spalle strette. Tanto da venire spesso scartato ai provini. Determinato. Tanto da presentarsi in classe con il pallone da custodire sotto il banco. Oggi Mattia Zaccagni è il salvatore della patria del pallone. Dal Bellaria al gol in Nazionale che vale gli ottavi all’Europeo. Un salto grande in poco più di dieci anni. Dodici ne sono passati, per l’esattezza, dal suo debutto nei professionisti. Era ’solo’ serie C, era il derby con il Forlì. Si mise contro tutti Massimo Zanini, mister di quel Bellaria, per farlo scendere in campo. "Il presidente non voleva lo convocassi ed ero talmente arrabbiato che mi sono fatto 25 chilometri a piedi, da Verucchio a Bellaria, pur di non tornare in auto con lui", ha spesso raccontato Zanini. Che alla fine l’ha avuta vinta. Perché quella domenica allo stadio ’Morgagni’, Zaccagni piede in campo ce lo mette con buona pace del presidente. Seppur solo per qualche minuto, nel finale, con i suoi avanti 2-1. A sostituire il bomber della squadra Nicastro. Da lì non si ferma più. E con il ’sindaco’ Osio in panchina, nel girone di ritorno, debutta anche dal primo minuto. Questa volta contro il Savona al Nanni, a due passi da casa. Non è ancora maggiorenne, ma sa cosa vuole. Resta gracile per molti, ma l’Hellas ha l’occhio più lungo. A Verona trova casa e mette radici. Di vita e di pallone. Fa tutto a piccoli passi. Non c’è il pericolo di montarsi la testa. Si guadagna e si prende tutto, prima di salutare Verona. Destinazione Lazio. "ll ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette...", canta De Gregori. Quelle spalle che oggi sono diventate tanto larghe da potersi caricare addosso l’Italia di Spalletti.

do.fi.