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Il Covid si è preso due anni di vita dei riminesi. Secondo l’elaborazione del centro studi Nebo, che ha elaborati i dati Istat attualmente disponibili, l’aspettativa di vita si è ridotta notevolmente a causa della pandemia. In Emilia Romagna, in media, diminuisce di oltre un anno: per le donne l’aspettativa di vita scende a 84,5 anni, 1,2 in meno rispetto al 2019, e per gli uomini a 80,2 (1,4 in meno).
Nella regione i dati peggiori li hanno Piacenza e Parma. A Piacenza l’aspettativa di vita si riduce di oltre tre anni: passa a 77,7 anni per gli uomini (3,7 anni in meno) e a 82,6 per gli uomini (in calo di 2,9 anni). Anche a Parma l’impatto della pandemia è notevole: nelle donne l’aspettativa di vita si riduce di 2,1 anni e scende a 83,5 anni, negli uomini passa 78,6 anni, 3 in meno. Rimini purtroppo viene subito dopo, nella speciale classifica. Per le donne l’aspettativa di vita infatti scende a 84,3 anni (1,8 in meno) rispetto al 2019, negli uomini a 80,4 (2,2 in meno). Siamo la provincia della Romagna dove l’impatto della pandemia si fa più sentire. Decisamente inferiore la previsione per Ravenna, dove l’aspettativa di vita per le donne scende a 85,3 anni (0,3 in meno) e per gli uomini a 81,3 (0,4) in meno. Più marcato, ma comunque inferiore rispetto a Rimini, il dato di Forlì-Cesena: qui le donne possono sperare di arrivare fino a oltre 85 anni (0,7 in meno), gli uomini a 80,6 (1,4 in meno).
L’aspettativa di vita è stata calcolata in base al numero di nati e morti nel 2020. La pandemia ha colpito duramente la città di Rimini. L’anno scorso nel capoluogo i decessi sono stati complessivamente 1.951, 355 in più del 2019, mentre i nati sono stati 1.022. L’analisi del centro studi Nebo (pubblicato dal Sole 24 ore) per l’assessore Anna Montini fotografa bene "l’impatto devastante della pandemia sulla nostra società. Due anni di vita ‘persi’ dai riminesi, quale conseguenza del virus che in dodici mesi ha stravolto le nostre vite, le cui conseguenze si ripercuoteranno anche nelle politiche sociosanitarie degli anni futuri". E’ un dato che per la Montini serve anche a smontare (semmai ancora ce ne fosse bisogno) il negazionismo sulla pandemia. "Se se ancora non bastassero il numero di morti, l’andamento dei contagi, il tasso di riempimento degli ospedali, queste ulteriori statistiche sull’aspettativa di vita consentono di toglierci ogni dubbio sulla reale portata della pandemia e sulla necessità di fare ognuno la propria parte per uscirne il prima possibile".