REDAZIONE RIMINI

Il Titano dichiara l’emergenza idrica. Piscine vuote e divieto di annaffiare

L’ordinanza emessa dal governo prevede multe fino a 2mila euro. Non si potranno lavare privatamente le auto

L’ordinanza è in vigore da ieri e fino al rientro delle condizioni di normalità

L’ordinanza è in vigore da ieri e fino al rientro delle condizioni di normalità

Vietato innaffiare orti, giardini e prati, ma anche di lavare privatamente le auto. Non sono questi gli unici divieti contenuti nell’ordinanza con la quale San Marino ha dichiarato lo stato di emergenza idrica. "In considerazione delle difficoltà di approvvigionamento – specificano dalla segreteria di Stato al Lavoro con delega ai rapporti con l’Azienda autonoma di Stato per i Servizi – e vista anche la richiesta avanzata dall’Aass, si dichiara lo stato di emerganza idrica dal 28 agosto in poi con possibilità di revoca o proroga". Da ieri, quindi, è fino "al rientro – si specifica nell’ordinanza – delle condizioni di normalità che verrà comunicato dall’Azienda per i Servizi e fino ad espressa revoca". Quindi, oltre a non poter innagffiare orti, giardini e prati, e lavare privatamente le automobili, è anche vietato lavare piazzali, scale, strade private, riempire piscine, riversare l’acqua dell’acquedotto pubblico in cisterne o pozzi. Una parte d’ordinanza, poi, è dedicata a chi dovrà vigilare su queste disposizioni. "Il corpo della Polizia Civile – si legge – la Gendarmeria e la Guardia di Rocca sono tenute ad operare i necessari controlli per il rispetto dell’ordinanza". E per chi sgarra sono previste multe salate. "In caso di inosservanza di quanto disposto, verranno irrogate sanzioni pecuniarie amministrative per il mancato ottemperamento della riduzione dei consumi". Precisamente, qualora il trasgressore sia un consumatore uso domestico alla prima infrazione nell’anno la multa sarò di 150 euro. Alla seconda infrazione nell’anno 500 e per ogni infrazione successiva alla seconda nell’anno 1.000 euro. Qualora il trasgressore sia un ‘grande consumatore’ uso domestico ed usi diversi: alla prima infrazione nell’anno 500 euro, alla seconda 1.000 e per ogni infrazione successiva alla seconda nell’anno 2.000. "Nel periodo di emergenza idrica – spiegano dall’Azienda per i Servizi – la tariffa attualmente prevista per consumi delle utenze uso domestico superiori ai 30 m³/mese viene maggiorata di 20 euro per ogni m³ di acqua utilizzato eccedente i 30 m³. Nello stesso periodo di emergenza idrica l’Azienda autonoma di Stato per i Servizi pubblici può procedere, in via coattiva, alla riduzione della fornitura di acqua nei confronti di consumatori uso diverso".